Dopo i sacchetti biodegradabili, le bollette di luce e gas, i caselli autostradali, il 2018 regalerà a migliaia di italiani un altro duro colpo al portafoglio. Quest’anno le sigarette elettroniche diventeranno più care rispetto al 2017, a causa del divieto imposto dal Governo, con l’ultima Legge di Stabilità, della vendita online dei liquidi di ricarica per e-cig. I consumatori delle sigarette elettroniche sono sul piede di guerra, dal momento che non si parla di un aumento nell’ordine del 5-10 per cento ma dalle percentuali ben superiori.

Sui forum e social network, la maggior parte degli utenti protesta contro la scelta presa dall’ultimo Governo presieduto dal primo ministro Paolo Gentiloni.

I rincari del 2018

Il prezzo delle sigarette elettroniche salirà a circa 4,50 euro per 10 ml di liquido, sia che la boccetta contenga nicotina o meno, alla luce del provvedimento inserito nella Legge di Bilancio per il 2018, l’ultimo atto delle due Camere del Parlamento italiano prima che fossero sciolte dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un aumento spropositato, dicono le persone che in questi anni sono passate dalla tradizionale “bionda” alla e-cig, che da realtà di tutti i giorni rischia di trasformarsi in una moda passeggera senza futuro. Ai liquidi di ricarica, anche quelli che sono privi di nicotina, viene ora applicata un’imposta pari a 0,39344 per ogni millimetro. Senza dimenticare che all’imposta va aggiunta anche l’Iva. I calcoli sono presto fatti: se si considera una boccetta da 10 ml, il costo arriva a 4,50 euro.

Rincari 2018: non solo bollette, tutti i prodotti che costeranno di più e di meno

La fine delle e-cig?

La misura presente all’interno della Legge di Bilancio approvata dal Governo a dicembre 2017 potrebbe segnare una pietra tombale sul virtuoso percorso svolto fin qui dalle sigarette elettroniche e l’intera industria che c’è alle spalle delle e-cig.

Rende tutto più difficile, come se non bastasse, la posizione della Corte Costituzionale, che risulta essere a fianco al Governo dopo aver dichiarato la legittimità dell’imposta anche per i liquidi che non contengono nicotina.

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