Ormai il tema delle riaperture covid delle attività, ma anche degli spostamenti tra regioni sembra procedere verso una direzione unica. Come ormai sappiamo, il nuovo Dpcm del 7 aprile, impone una revisione dei dati a partire dal 20 aprile o qualche giorno per valutare la possibilità di riaperture ristoranti, bar, palestre e attività chiuse da mesi.

Riaperture covid, perché ora si parla di 15 maggio

Il Governo, in base al decreto covid da poco pubblicato, dopo aver valutato i dati, penserà se puntare alle riaperture delle attività in quelle regioni virtuose da zona gialla.

Alcune forze politiche, però, pensano che sia doveroso programmare con certezza una riapertura totale, puntando anche a chiari obiettivi in merito alla campagna vaccinale. Il leader di Azione, Carlo Calenda, ad esempio, ha ribadito la necessità di pensare alla metà di maggio come data per ripartire:

“Riteniamo che ora sia giunto il momento di programmare una riapertura totale delle attività, dandosi un obiettivo coerente con la capacità vaccinale. Il Paese non tiene più. L’Italia però può riaprire il 15 maggio rispettando cinque precise condizioni”.

L’importante è mettere in sicurezza gli over 70 con il vaccino, considerando che anche solo una dose aumenta significativamente la protezione dall’infezione. Entro giugno, infatti, si attendono 52 milioni di dosi. L’obiettivo è vaccinare tutti con almeno una dose e mettere a punto una chiara strategia per contenere l’infezione.

L’obiettivo di pensare alle riaperture covid a metà maggio, dunque, sembra riferito ad una ripartenza generale, tenendo conto anche del mercato del lavoro. Calenda ha sottolineato che la crisi è evidente e che ormai si sta andando oltre la soglia di tenuta sociale. A causa del covid si sono persi 1 milione di posti di lavoro e 300mila imprese sono a rischio.

Spostamenti tra regioni, il Ministro del Turismo pensa al 2 giugno

Riaprire il prima possibile è anche l’obiettivo del Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia: “In Francia si parla del 14 luglio, negli Usa del 4 luglio.

Il 2 giugno è la nostra festa nazionale e potrebbe essere una data delle riaperture” ha sottolineato pensando a questa data per una ripartenza ufficiale del paese, che sembra anche coincidere con l’inizio della stagione estiva e l’arrivo dei turisti stranieri.

In merito allo spostamento tra regioni, infatti, si era detto di permetterlo dal 27 marzo ma poi i contagi in aumento e la terza ondata avevano nuovamente fatto rimandare tutto. Anche in questo caso se ne riparlerà a fine aprile. Sembra chiaro, però, che ormai per parlare di vere riaperture si dovrà attendere almeno la metà di maggio.

Vedi anche: Decreto covid aprile: bar, ristoranti, cinema e teatri sperano nella riapertura dopo il 20

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