Risparmiatori di tutta Italia, rallegratevi. I tempi dei tassi a zero stanno per finire. Anzi, forse sono già finiti. Se seguite un po’ i mercati finanziari, saprete che in appena una settimana il rendimento del BTp a 2 anni è esploso di 45 punti base (0,45%) allo 0,335% di ieri. Rispetto a soli due mesi e mezzo fa, il balzo è stato di 90 punti base (0,90%). E per i conti bancari le implicazioni sono dirette, come vedremo tra poco.

Per prima cosa, cerchiamo di capire cosa stia accadendo.

Christine Lagarde, capo della BCE, ha spiegato all’ultima conferenza stampa di giovedì scorso che crescono i timori per l’inflazione e che non esclude più un rialzo dei tassi entro l’anno. Nel fine settimana, il governatore olandese Klaas Knot ha confermato le voci, intravedendo una prima stretta già in ottobre. I mercati hanno iniziato a scontare tassi sui depositi overnight a zero entro dicembre dal -0,50% attuale. E così, i rendimenti sovrani stanno salendo velocemente.

Conti bancari, cosa succede ai tassi d’interesse

Vi chiederete cosa c’entri tutto questo con i conti bancari. I titoli di stato a breve scadenza sono un investimento altamente liquido e praticamente alternativo ad essi. Io risparmiatore posso trovarmi a decidere se investire i miei 10.000 euro in un BTp a 2 anni allo 0,33% o lasciare il mio denaro in banca con un vincolo di 12-24-36 mesi, etc. La scelta dipenderà chiaramente dal tasso d’interesse offertomi dall’uno e dall’altro strumento. A dicembre, in media i conti bancari vincolati offrivano 0,31%. Pochissimo, per non dire niente. Eppure, era molto di più del rendimento negativo del BTp a 2 anni, tanto per fare un confronto.

Tra prendere lo 0,30% e perdere fino allo 0,50% all’anno, non c’è dubbio quale sarebbe la mia scelta. Adesso, i numeri si sono ribaltati a favore dei BTp. Rendono un po’ di più dei conti bancari.

Se gli istituti di credito non vorranno perdere clienti, dovranno necessariamente alzare i tassi d’interesse offerti. Nei prossimi mesi, anzi forse già nelle prossime settimane, assisteremo con ogni probabilità al proliferare di offerte sui conti deposito vincolati. Certo, finora le banche hanno così tanta liquidità, che possono permettersi di perdere parte della clientela senza problemi. Anzi, per loro sarebbe persino un po’ salutare, avendone in eccesso e non sapendo come impiegarla proficuamente.

Ma se questo boom dei tassi di mercato sta avendosi, è perché la BCE fornirà minore liquidità al sistema, per cui prestare denaro nei prossimi mesi diverrà più allettante. Dunque, i conti bancari saranno più redditizi al fine di attirare risparmio della clientela da girare successivamente a imprese e famiglie a tassi e spread più alti. L’era dei tassi a zero è già finita.

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