Quella appena trascorsa verrà ricordata come una settimana da incubo per l’industria italiana. I più danneggiati i lavoratori di Mercatone Uno, Ilva e Whirlpool, senza dimenticare il caso Unilever e del Dado Knorr. Cinque giorni (dal lunedì al venerdì) di passione per l’attuale ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, reduce dal crollo del Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni Europee di fine maggio. Le schermaglie politiche, dopo una settimana nera per migliaia (letteralmente) di lavoratori non possono però essere il fulcro centrale della narrazione.

Non possono e non devono diventarlo.

Mercatone Uno

La Shernon Holding è la società che non più tardi di 9 mesi fa prese le redini del comando alla Mercatone Uno, assumendosi la responsabilità di rilanciare l’azienda. A nemmeno un anno di distanza gli eventi sono precipitati, a tal punto che nella giornata di lunedì il Tribunale di Milano ha avanzato l’ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta. Nel frattempo sono rimasti a casa circa 1.800 dipendenti, rimasti senza un lavoro dall’oggi al domani. Nel nostro ultimo approfondimento vi avevamo spiegato di come si potessero aprire le porte della cassa integrazione straordinaria nel corso dei prossimi giorni, rimaniamo in attesa delle scelte dei politici.

Ilva e Whirlpool

Mercoledì, invece, la crisi del sistema aziendale in Italia ha travolto quasi 1.400 dipendenti dell’Ilva, passata nelle mani dell’Arcelor Mittal, che ha messo in cassa integrazione un dipendente su cinque. La stessa azienda, nata dalla fusione rispettivamente di Arcelor (società francese) e Mittal (società indiana) non ha nascosto la possibilità che in un prossimo futuro ci possa essere bisogno di un ulteriore provvedimento analogo, con la cassa integrazione che andrebbe quindi ad estendersi anche ad altri dipendenti della nota acciaieria di Taranto.

A distanza di cinque anni dall’acquisizione della Indesit, appartenente alla famiglia dell’imprenditore Vittorio Merloni, la Whirlpool di Napoli ha stabilito che lo stop alla produzione delle lavatrici premium.

Il risultato della decisione assunta dai vertici della società statunitense ha avuto come effetto il ritorno a casa senza più un lavoro di 412 operai.

Nella settimana da incubo per l’industria italiana si segnala anche il licenziamento collettivo di 76 dipendenti dello stabilimento di Sanguinetto (Verona) dove si produce il famoso Dado Knorr, eseguiti dall’azienda Unilever, che ha scelto come nuovo Paese il Portogallo.

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