Sulle note struggenti di “You’ll Never Walk Alone”, l’inno dei Reds intonato a squarciagola dai tifosi, il Liverpool ha fatto l’impresa all’Anfield Stadium ieri, battendo in casa per 4 reti a 0 il Barcellona e ribaltando così il risultato sfavorevole accusato all’andata con 3 reti subite. Vola in finale di Champions League, in attesa di conoscere stasera quale tra Tottenham e Ajax sarà la sua sfidante. Commentando a caldo la vittoria, l’allenatore tedesco Juergen Klopp ha ammesso di avere pensato che le probabilità passare il turno fossero ormai poche.

Invece, complice la doppietta dell’olandese Giorginio Wijnaldum, subentrato all’infortunato Andrew Robertson già dall’inizio del secondo tempo, il sogno è diventato realtà.

Champions League sotto attacco

Il Liverpool si è distinto la scorsa stagione per avere registrato un utile pre-imposte da record mondiale per una squadra di calcio: 215 milioni di sterline, in netto rialzo dai 40 della stagione precedente. Al netto delle imposte, scendeva a 106 milioni, un dato più che positivo, anche perché segnala un margine di oltre il 23% rispetto a un fatturato di 455 milioni, il settimo più alto al mondo, stando alla classifica annuale di Deloitte. Quasi la metà dei ricavi è arrivata dai diritti TV, qualcosa come 220 milioni, in crescita di ben 66 milioni (+43%), grazie all’accesso alle competizioni europee, alle quali non aveva partecipato nel corso del 2016/2017.

Un terzo dei ricavi è arrivato, poi, dal canale commerciale, il quale ha reso complessivamente 154 milioni, 17 in più dell’esercizio precedente (+12,4%). E, infine, poco meno di un quinto (17,8%) lo ha fruttato la biglietteria, anche in questo caso con numeri in crescita di 7 milioni (+9,5%) a 81 milioni. E così, l’accesso alla Champions League ha contribuito per ben l’80%, con i suoi 72 milioni, a segnare quel balzo di 90 milioni di sterline di fatturato, pari al 24,5%, collocando la società al settimo posto per fatturato, alle spalle di due altre inglesi, Manchester United (3) e Manchester City (5), davanti alla Juventus per circa 120 milioni di euro, che pure all’11-esima posizione si è confermata prima tra le italiane.

La Champions fa il Liverpool ricco

Quanto ai debiti, 100 milioni risultavano dovuti alla proprietà, il Fenway Sports Group, mentre altri 56 a soggetti esterni. Si consideri che la Juventus ha debiti finanziari netti, che alla fine del dicembre scorso volavano a 384 milioni, impennandosi di 74,5 milioni in un solo semestre, specie per l’acquisto onerosissimo di Cristiano Ronaldo, strappato al Real Madrid per un prezzo di cartellino di oltre 100 milioni, a cui va aggiunto un ingaggio annuo lordo di 60 milioni.

Premi Champions League, ecco quanto incasseranno le squadre italiane

Certo, se si effettua il confronto con le due spagnole, al Liverpool mancano 240 milioni per toccare i livelli di fatturato del Real e 180 per quelli del Barcellona. E anche rispetto al Manchester United fattura circa 150 milioni in meno, mentre il “gap” con il City si restringe a 55 milioni. Ma a consuntivo, è facile supporre che i Reds avranno incassato più soldi della scorsa stagione dalla partecipazione alla Champions, che riescano o meno ad alzare la coppa dalle grandi orecchie. Il solo accesso alla finale frutterà loro altri 15 milioni di euro, 3 in più della semifinale. In caso di vittoria, otterrebbero altri 4 milioni. I soli premi per le qualificazioni ai vari turni valgono 47 milioni, a cui vanno sommati i premi per i risultati conseguiti nella fase a gironi, i diritti conseguiti con il market pool (circa 7,5 milioni assicurati per il solo posizionamento nella scorsa classifica di Premier League) e i 23,3 milioni incassati grazie al ranking storico, una novità che ha debuttato quest’anno. Il dividendo delle coppe dello scorso anno risulta, pertanto, già superato.

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