Casa.it ha pubblicato questa settimana la classifica delle case più cercate nel 2020. Nei giorni scorsi, come ricorderete, abbiamo affrontato il discorso legato al cambiamento del mercato immobiliare in Italia, dovuto all’esplosione della pandemia di coronavirus: case più spaziose, lontane dai grandi centri urbani, e con uno spazio extra come un terrazzo o, meglio ancora, un giardino. La classifica di Casa.it si basa su luoghi, tipologie degli immobili, metrature e costi: ecco un breve sunto di quanto è riportato nell’infografica pubblicata da Casa.

it e che potete consultare a questo indirizzo.

Il Nord Italia al primo posto per i volumi di ricerche

Il Nord Italia è primo per volumi di ricerche, da ciò si deduce che nelle regioni settentrionali abitino più persone interessate all’acquisto di un immobile rispetto ai concittadini del Centro e del Sud. In realtà, la percentuale di crescita delle ricerche premia le isole (Sardegna e Sicilia) e il Sud, con tassi positivi nell’ordine del 48 e 43 per cento. Cresce anche il numero di ricerche nelle regioni del Centro Italia (+37 per cento), mentre l’aumento del Nord si ferma si ferma al 32 per cento, quanto basta però per confermarsi al primo posto per volumi di ricerca.

L’appartamento resta la tipologia di immobile più cercata

Tra le tipologie di case più ricercate si conferma al primo posto l’appartamento, seguito dalla villa e dalla casa indipendente, rispettivamente al secondo e terzo posto. Di fatto, la classifica del 2020 è invariata rispetto a quella dell’anno precedente, ma la variazione percentuale (in positivo) registrata dalle soluzioni indipendenti  (nell’ordine del 60 per cento, con punte del 68 per cento per rustici e casali) fa capire quale sia il nuovo orientamento degli italiani.

Per quanto i prezzi, infine, le case più cercate hanno un valore tra i 100 e 200 mila euro, al secondo posto invece ci sono gli immobili tra i 50 e 100 mila euro, mentre sul terzo gradino del podio si posizionano le case tra i 200 e 300 mila euro.

Vedi anche: Mercato immobiliare, il 2020 annus horribilis (ma non il peggiore)

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