La psicosi del coronavirus continua a salire in tutto il mondo. I contagi aumentano a vista d’occhio e ormai i casi sembrano varcare i confini cinesi. Non è più un mistero, infatti, che molte note aziende hanno deciso di bloccare la produzione o chiudere i punti vendita in Cina mentre negozi e ristoranti cinesi si svuotano per paura dei contagi. Lufthansa, Klm, Air France, American Airlines, Finnair, El Al e British Airways hanno annullato tutti i voli da e per la Cina mentre grandi colossi come Starbucks, Google, McDonald e Ikea hanno chiuso i negozi a tempo indeterminato.

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La profezia di Bill Gates

E mentre il mondo sembra aspettare che l’ondata di contagi passi, una profezia di Bill Gates, che ricorda molto da vicino il diffondersi del virus cinese, racconta un’amara verità. Era il 2018 quando il miliardario, durante una conferenza, aveva detto che un virus molto potente avrebbe ucciso 30 milioni di persone in sei mesi. Uno degli uomini più ricchi del mondo, che oltretutto non è nuovo alle profezie, durante un incontro del 2018 della Massachusetts Medical Society a Boston, aveva annunciato che il mondo si sarebbe dovuto preparare all’arrivo di un agente patogeno molto pericoloso, peggio di una guerra. Gates aveva persino sottolineato che il virus si sarebbe propagato dall’Asia. L’aumento della popolazione e il degrado ambientale sono alla base del diffondersi del virus secondo il miliardario americano, che ha parlato di 33 milioni di vittime in sei mesi e conseguenze disastrose per l’economia mondiale.

Situazione grave

Oggi le parole di Gates sembrano avere qualcosa di sinistro se si pensa che in pochi giorni il coronavirus cinese ha già causato più di 100 morti e quasi 8mila casi accertati anche se i numeri potrebbero essere molto più alti.

L’Oms nel frattempo ha programmato una riunione d’emergenza mentre anche in Europa aumentano i casi accertati. A Roma, una coppia di turisti cinesi sono ricoverati all’Istituto Spallanzani mentre altre due persone sono in isolamento nella nave da crociera Costa Smeralda, ferma a Civitavecchia. A bordo ci sono 7mila persone che attualmente hanno il divieto di sbarcare.

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