Nel 2050 i posti di lavoro avanzeranno a causa della popolazione italiana sempre più vecchia. A dirlo il Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Leone Moressa, presentato a Palazzo Chigi, che parla di una popolazione che andrà sempre più invecchiando.

Meno giovani e posti di lavoro che avanzano

Nel 2050 il numero di italiani non arriverà a 59 milioni, il 3% in meno rispetto ad ora. Meno nascite e più anziani, un problema da non sottovalutare per l’economia considerando che a diminuire saranno i giovani tra 15 e 64 anni mentre aumentano di 6 milioni gli over 65.

Andando ad analizzare i dati, quindi, appare chiaro che la fascia di popolazione attiva sul mercato del lavoro sarà quella a rimetterci maggiormente; gli occupati scenderebbero di quasi 4 milioni mentre ad aumentare sarebbero i pensionati. A tutto questo va aggiunto che a produrre il 9% del Pil in Italia sono i 5 milioni di stranieri regolari.

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Tanti italiani hanno lasciato il paese

Negli ultimi anni molti italiani hanno lasciato il paese, si tratta di giovani e istruiti, mentre sono aumentati di 1,1 milioni il numero di stranieri che vanno ad incidere sulla spesa pubblica per il 2,1%. Ad andare via sono stati soprattutto persone tra i 18 e i 64 anni, il 31% dei quali con una laurea. Gli stranieri invece hanno contribuito all’occupazione “complementare” svolgendo lavoro meno qualificati e faticosi rispetto agli italiani. Sempre gli stranieri, in base alla ricerca, versano 3,3 miliardi di Irpef e dichiarano 27,2 miliardi di euro.

Il cambiamento demografico e sociale fotografato dal rapporto inciderebbe dunque su un futuro in cui la popolazione italiana sarà vecchia, a discapito del mercato del lavoro. Rispetto ad oggi, quindi, sembra che il mercato potrebbe soffrire la mancanza di forza lavoro ma un problema analogo emergerebbe con un numero in crescita di anziani e sempre più pensionati.

 

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