I migliori mutui casa a tasso variabile a luglio a soli 17 euro al mese, dati di MutuiSupermarket

Continua la discesa dei tassi sui mutui casa a luglio. Lo confermano i dati di MutuiSupermarket, che fotografano un mercato italiano mai così ricco di opportunità a costi quasi azzerati.
5 anni fa
2 minuti di lettura
Rata del mutuo a tasso variabile in aumento

Come ogni mese, MutuiSupermarket ci aggiorna sulle opportunità migliori in Italia in tema di mutui casa. E i dati di luglio appaiono a dir poco eclatanti. Sono state riportate le 16 offerte più convenienti per il tasso variabile. Il podio spetta rispettivamente a Hello Bank, Unicredit e Credem. La simulazione riguarda la richiesta di un mutuo a 20 anni pari a 140.000 euro e relativa all’acquisto di un immobile dal valore di 280.000 euro a Roma. Ebbene, con Hello Bank avremmo la possibilità di ottenere un finanziamento pari a solo l’1% in più dell’Euribor a 1 mese, che in queste settimane vale il -0,39%, registrando un nuovo minimo storico.

 Per questo, l’importo della rata mensile è di soli 619,61 euro, pari a un TAN dello 0,61% e a un TAEG (inclusivo di tutti gli altri costi) dello 0,75%.

A conti fatti, a parità di tasso lungo il periodo dell’ammortamento, il mutuo casa da 140.000 euro costerebbe solo 8.706 euro di interessi nell’arco del ventennio, qualcosa come 435 euro all’anno. Pochi, vero? E sono pure tanti, al confronto con la seconda migliore offerta e, soprattutto, alla prima. Con Unicredit, il TAN scende allo 0,59% (Euribor a 3 mesi + spread dello 0,95%), per cui la rata mensile si riduce di 80 centesimi, cioè a 618,81 euro.

Il meglio arriva con la proposta di Credem, che applica uno spread di appena lo 0,65% sull’Euribor a 3 mesi, esitando un TAN di appena lo 0,29%. La rata mensile viene così abbattuta a solamente 600,42 euro. Nel caso di tassi stabili, implicherebbe il sostenimento di un monte-interessi di appena 4.100 euro in 20 anni, cioè qualcosa come 205 euro all’anno o 17 euro al mese. Questo sarebbe il costo iniziale del prestito, anche se chiaramente la banca scommette su un rialzo dell’Euribor, che quasi certamente non avverrà da qui al medio termine, se non eventualmente in misura marginale.

Mutui a tasso fisso, la fretta agli italiani è costata cara: il calcolo di MutuiSupermarket

E il tasso fisso?

Attenzione anche al tasso fisso.

Dopo che la BCE ha rotto gli indugi e ha segnalato di volere ridurre ancora una volta i tassi da qui a breve, gli indici Eurirs, a cui i mutui a tasso fisso sono legati alle varie scadenze, hanno accelerato la corsa al ribasso, tanto che per i 5 anni il riferimento è divenuto negativo dello 0,25% e per i 30 anni è sceso allo 0,70%. A inizio 2019, stavano rispettivamente allo 0,19% e all’1,37%, rispettivamente a +44 e +67 punti base. In altre parole, contrarre un nuovo mutuo a tasso fisso oggi conviene più che averlo fatto a gennaio. A parità di spread, un prestito a 20 anni da 100.000 euro ci costerebbe circa 7.760 euro di interessi in meno per il complesso delle 240 rate mensili da pagare, qualcosa come 32,34 euro in meno al mese.

Ed è proprio agli spread che dovete guardare nei prossimi mesi, quando le banche cercheranno di reagire al tonfo dell’Eurirs, e forse anche alle ulteriori limature dell’Euribor, con l’aumento del premio applicato per comporre il tasso finale. Quanto al solito dilemma sulla tipologia di mutuo per il quale optare vale il ragionamento già esposto in tutti questi mesi: per finanziamenti fino ai 10-15 anni, il tasso variabile si mostrerebbe più conveniente, non essendo in vista da qui ai prossimi anni un aumento vigoroso dei tassi da parte della BCE. Sopra i 15 anni, grosso modo sarebbe più prudente ricorrere al tasso fisso. Ricordatevi che il grosso degli interessi lo pagherete nella prima metà del periodo di ammortamento, per cui è ad essa che dovete guardare con attenzione per capire come si evolveranno i tassi di mercato e cercare di risparmiare.

Mutui casa a tasso fisso, le rate ci costano oltre 10.000 euro in meno da inizio 2019

[email protected] 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema ECONOMIA

Articolo precedente

Conto deposito: semplice e vincolato, tasse ed imposta di bollo nonché come aprirlo

pensione
Articolo seguente

Quando in pensione se ho 61 anni di età?