L’ultimo trend del marketing sui social sono i micro-influencer, persone non note che vengono scelte come testimonial di prodotti. Rispetto agli influencer noti sono sicuramente più accessibili pur avendo un certo seguito.

Chi sono i  micro-influencer

Secondo i dati riportati da Inside Marketing, i micro influencer sono persone che hanno un seguito in nicchie specifiche, hanno tra i mille e i 100mila followers e sanno ovviamente muoversi tra i social e YouTube. Come riporta Agi in un recente articolo, un utente che su Instagram ha circa mille follower avrebbe un tasso di coinvolgimento dell’8%, più alto di quegli influencer che, invece, hanno numeri molto elevati di followers.

Questa tipologia, oltretutto, sembra avere sempre più successo proprio perché seguono uno specifico target di riferimento e che condividono gli stessi interessi. Le aziende, in sostanza, tendono a scegliere frequentemente questa tipologia di influencer specializzati in alcune nicchie specifiche, anche perché risulterebbero più credibili.

Perché hanno successo

Ovviamente conta anche il fattore economico. Gli influencer con molto seguito possono costare tanto, si arriva anche a 500 dollari a post, forse di più, mentre per i micro influencer si scende a 250 dollari. Si capisce, dunque, il motivo per cui le aziende, tenendo conto anche di coinvolgimento ed engagement della community, spesso preferiscono puntare su micro-influencer diversi piuttosto che su unico influencer noto.

In sostanza, per fare successo sui social, al giorno oggi, non sembra più tanto importante avere un numero di followers importante, quello che conta è avere un target di riferimento, un seguito interessato a tale target che per le aziende significa maggiori introiti.

Ciò non toglie che gli influencer vip rimangano una certezza per il social marketing ma anche l’avvio dei micro-influencer dimostra che per avere successo sui social non è tanto il numero di followers a contare ma quello che si fa.

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