La seconda metà di febbraio e gran parte del mese di marzo sono state un periodo scioccante per le borse mondiali. Mai Wall Street aveva perso così tanto in così poco tempo. Eppure, le perdite rispetto all’inizio dell’anno sono quasi del tutto state recuperate, anzi il Nasdaq viaggia a +10%. Più di qualcuno s’interroga se non siamo dinnanzi a una bolla finanziaria, vale a dire a uno scollamento tra valori azionari e fondamentali. Per alcune società, però, il boom in piena pandemia ha avuto senso, perché come sempre capita nel corso di una crisi o un evento traumatico, non tutti hanno motivo di piangere, esistendo sempre chi ha la possibilità di approfittarne per fare business.

Tra i titoli che hanno messo a segno rialzi a doppia cifra “grazie” al Coronavirus, troviamo senz’altro Facebook. La creatura di Mark Zuckerberg ha visto continuare a crescere il numero di utenti, ma soprattutto è aumentato il tempo medio di permanenza sul social. Centinaia di milioni di persone, costrette a rimanere a casa per i “lockdown” imposti dai governi, hanno passato più tempo su internet, cercando il contatto di amici e parenti sui social. Un modo per sentirsi meno soli, che ha spinto le azioni del social del 12% quest’anno.

A seguire, troviamo Gilead Sciences. Ai più non dirà nulla, eppure proprio ieri l’Agenzia del farmaco europea ha rilasciato l’autorizzazione per l’uso del remdesivir per la cura del Covid-19. Trattasi di un farmaco che la società farmaceutica americana aveva testato in precedenza contro l’Ebola, ma senza successo. Ha ripetuto l’esperimento con un gruppo di pazienti affetti da Covid e stavolta i risultati sono stati molto promettenti. Di fatto, trattasi del primo farmaco ad essere commercializzato contro questa pandemia ancora in corso. Le sue azioni hanno registrato un rialzo del 15%.

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Boom dell’online

E sul podio sale Netflix. Ha messo a segno una crescita di oltre il 40%. Vi chiederete cosa c’entri il virus. Beh, la crescita degli abbonati era attesa di 8 milioni di unità nel primo trimestre, ma è risultata di quasi 16 milioni, il doppio. Motivo? Molto più tempo libero per guardarsi un film o seguire un’intera serie TV e ancora una volta per effetto della quarantena sostanzialmente globale.

Poteva mancare Amazon? No di certo. E, infatti, anche Jeff Bezos ha consolidato la sua ricchezza personale, grazie al +45% guadagnato dalle azioni della società, che nel solo primo trimestre di quest’anno ha visto consolidare il fatturato mondiale del 26,4% a 75,45 miliardi di dollari. La gente ha fatto molti più acquisti online, impossibilitata a recarsi fisicamente nei negozi.

Il trionfo di Zoom

Infine, Zoom. Qui, il boom ci sta tutto: +280%. Una piattaforma social sconosciuta ai più fino a pochi mesi fa e che è diventata popolarissima tra lavoratori e studenti in tempi di Covid. Consente di partecipare senza limiti di utenti a riunioni video e/o vocali online, un po’ come da anni con Skype, semplicemente risultando ancora più comoda. Adesso, capitalizza sui 73 miliardi di dollari in borsa e conterebbe fino a 300 milioni di utenti giornalieri, in netta crescita dagli appena 10 di inizio dicembre.

Prospettive incoraggianti? Fatto salvo che con ogni probabilità il boom Covid-dipendente si sia esaurito un po’ per tutti i suddetti titoli, questo non implica anche che la crescita in borsa non possa proseguire. La pandemia ha stravolto, forse strutturalmente, le abitudini di consumo di centinaia di milioni di persone nel mondo, accelerando la corsa allo shopping online e al telelavoro. Il futuro dovrebbe essere roseo per società come Zoom e Amazon, ma va da sé che anche Gilead ha beneficiato dell’impulso di questi mesi, così come Netflix consolida il suo business sul mercato dei contenuti a pagamento.

Discorso parzialmente diverso per Facebook. Il social risultava popolarissimo già molti anni prima del Covid e semmai ha visto diffondere il suo utilizzo in questi mesi di isolamento forzato per tante persone. Per il futuro, non sarà certo la pandemia a decidere le sorti di Zuckerberg, il quale ha approfittato del periodo particolare per lanciare la sua piattaforma di marketplace chiamata Shops.

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