Disoccupazione, il paradosso ai tempi del Covid

La pandemia ha causato il crollo dell'occupazione, contratti rimasti vacanti nel 2020.
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4 anni fa
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Smart working emergenziale

Di recente l’Istat ha certificato come in Italia nel 2020 il numero di occupati sia calato di oltre 450 mila unità rispetto all’anno precedente. A causare il crollo dell’occupazione è la situazione sanitaria senza precedenti dovuta affrontare dal Paese a partire dall’inizio dello scorso anno, un’epidemia che ben presto si è trasformata in pandemia.

Ma è vero anche che esiste un paradosso: i posti che già prima dell’arrivo del coronavirus erano liberi, oggi lo sono ancora di più. In Italia, infatti, tre posti su dieci restano liberi per mancanza di candidati preparati.

“Dieci milioni di lavoratori male assortiti”

“In Italia ci sono 10 milioni di lavoratori male assortiti”, il commento di Severino Salvemini, numero uno della Fondazione Adecco e docente all’Università Bocconi di Milano. Salvemini, le cui dichiarazioni sono state riportate in un interessante approfondimento del Corriere della Sera a cura di Ferruccio de Bortoli, cita l’inchiesta condotta da Boston Consulting Group, secondo cui nelle nazioni Ocse un lavoratore su tre è sovraqualificato o sottoqualificato.

Più di un milione di contratti di lavoro rimasti vacanti nel 2020

Unioncamere e Anpal, nel tradizionale osservatorio Excelsion, hanno certificato come nel 2020 siano rimasti vacanti 1,2 milioni di contratti di lavoro per l’assenza di candidati idonei alle offerte di lavoro proposte dalle imprese italiane. Negli ultimi quindici anni “il rapporto tra posti vacanti e disoccupazione ha toccato il punto minimo”, spiega Salvemini, il quale chiede con forza che si intervenga tramite un “piano di interventi a medio e lungo termine” per migliorare le competenze professionali di ciascun lavoratore.

La richiesta di competenze digitali in continua ascesa

L’anno che l’Italia si è da poco lasciata alle spalle verrà ricordato anche per il boom di richieste di candidati con competenze digitali. Un dato confermato anche dal fatto che in sei assunzioni su dieci siano oggi richieste competenze digitali, tra cui spicca il digital marketing e, più in generale, l’e-commerce.

Vedi anche: I danni dello smart working: come evitare gli effetti fisici negativi del lavoro agile

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