Calcio italiano sempre più nel caos. Oggi, l’assemblea di Lega della Serie A dovrebbe sbrogliare diverse matasse, una delle quali riguarda i diritti TV. L’assegnazione è andata a Mediapro a febbraio, ma Sky ha fatto ricorso contro gli spagnoli e il giudice dovrebbe esprimersi tra oggi e domani. Nel frattempo, la cessione dei pacchetti rimane sospesa e l’assegnataria ha rinviato i termini per presentare la fideiussione da 1,2 miliardi per quando la querelle giudiziaria sarà stata definita. Di questo passo, per il 19 agosto, data di inizio della prossima stagione di campionato, si rischia di non arrivare in tempo per la copertura televisiva delle gare.

Ma oggi dovrà essere pubblicato anche il bando per l’assegnazione dei diritti relativi alle partite di Coppa Italia e nemmeno su questo fronte giungono notizie rassicuranti.

La finale si disputerà dopodomani allo stadio Olimpico di Roma tra Juventus e Milan. Se ad alzare il trofeo saranno i rossoneri, l’accesso all’Europa League sarebbe diretto, indipendentemente dal posizionamento in classifica di Serie A, anche se con la vittoria contro il Verona di sabato il sesto posto, ultimo utile per accedere alle coppe europee, è stato riagguantato, complice il pareggio in trasferta dell’Atalanta contro la Lazio. Per i diritti domestici l’asticella risulterebbe fissata a 30 milioni di euro, ma pare che la Rai sarebbe disposta a offrirne 22-25 milioni, circa il 10% di quanto paghi adesso e probabilmente meno di quanto sarebbe disposta a spendere Mediaset, che arriverebbe sui 27 milioni. Se a spuntarla sarebbe proprio quest’ultima, la Lega potrebbe decidere di passare alla trattativa privata, essendo l’offerta, comunque, sotto la basta d’asta. Quanto ai diritti per l’estero, in corsa vi sarebbero Img e M&P.

Diritti Serie A, scontro tra Sky e Gruppo Rcs 

I diritti per la Coppa Italia

Sarebbe un duro colpo per Viale Mazzini, che rischia seriamente di rimanere senza calcio, dopo avere perso persino i Mondiali di Russia, andati a Cologno Monzese per 78 milioni di euro e relativi alla trasmissione di tutte le 64 gare contro le 32 andate in onda nel 2014 in Rai, che spese allora 175 milioni.

Ma c’era la Nazionale degli azzurri. Già a gennaio, la redazione sportiva della TV di stato aveva indetto un giorno di sciopero e lo stesso accadrebbe molto probabilmente se, all’apertura delle buste, a vincere fosse una società concorrente. A quel punto, decine di giornalisti sportivi inizieranno a chiedersi se vi sarà ancora un futuro per loro in Rai, non essendovi più nemmeno la Formula Uno, andata a Sky per le prossime 3 stagioni.

Ma certo che nemmeno i club di calcio ne uscirebbero vincitori. Rispetto ai diritti di Serie A, parliamo di spiccioli, ma ancora una volta gli incassi effettivi sarebbero inferiori a quelli attesi, segno preoccupante dell’appeal di questo sport tra i tifosi, nonostante quest’anno la Serie A abbia dato vita al campionato più combattuto tra i principali d’Europa, con la corsa scudetto praticamente rimasta aperta fino a ieri, ovvero a due giornate dalla fine. Per fortuna, Juve e Milan potranno guardare con fiducia alla gara di mercoledì, comunque vada. Chi vince incasserà 5 milioni, chi perde 3,5 milioni. E altri 1,5 milioni a testa arriveranno dagli incassi allo stadio.

Calcio malato? Macché, incassi super negli stadi

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