Il lavoro del futuro tra robot e figure che spariranno. Ormai è chiaro che i robot e l’intelligenza artificiale avranno un ruolo predominante nel prossimo futuro, secondo una ricerca del World Economic Forum, basata sulle opinioni di specialisti di 300 grandi aziende, i prossimi anni saranno fatidici per vedere la trasformazione data dai robot e dall’automazione industriale nel mercato del lavoro. Si parla di 133 milioni di posti di lavoro nuovi, dunque legati all’avvio dell’intelligenza artificiale a fronte di altri 75 milioni di posti che andranno in fumo.

Si nota, dunque, che nonostante la perdita di figure, che diventeranno obsolete, ne nasceranno altrettante che compenseranno le perdite. Questo però significa anche puntare sulle nuove competenze e sulla formazione.

Quali competenze per far fronte al cambiamento dato dai robot?

Nei prossimi 7 anni i robot e l’intelligenza artificiale diventeranno fondamentali nei processi industriali e a rimetterci saranno quei lavori per cui l’automazione potrà tranquillamente sostituire la mano umana. Nasceranno professioni nuove ma, considerando che per oltre la metà degli impiegati attuali cambieranno anche le mansioni, è necessario puntare più che mai alla riqualificazione in quanto le competenze attuali potrebbero, anzi sarà certamente così, risultare insufficienti. Interessante, come riporta anche Il Sole 24 Ore, lo studio recente di McKinsey secondo cui entro il 2055 la metà dei lavori potrebbe essere automatizzato. In Italia quasi il 60% delle mansioni aziendali potrebbe diventare automatizzato, dunque compiute da macchine e non più dall’uomo. Ad essere interessati da questo processo saranno 11 milioni di lavoratori. In un futuro non troppo lontano, in sostanza, i lavoratori dovranno fare i conti con nuove skills. Ci saranno sempre alcune figure come il machine learning engineer, il data scientist o lo sviluppatore Big Data, che continueranno ad essere richiesti anche tra molti anni ma in generale, per far fronte ai cambiamenti della rivoluzione digitale, sarà necessario essere in grado di crearsi una presenza in rete molto forte; una sorta di personal branding per dare una spinta alle proprie competenze.

Un costante aggiornamento per rimanere sulla cresta dell’onda

Secondo un’indagine di Hays, società leader nel recruitment specializzato: “La velocità con cui il cambiamento tecnologico ha invaso il mercato del lavoro negli ultimi anni è davvero impressionante. Avere un così ricco bacino di tecnologie da cui attingere implica la necessità, da parte dei manager, di avere le tech skill adeguate per poter identificare quelle più adatte allo sviluppo del proprio business. Per molti professionisti sarà, quindi, necessario un costante aggiornamento per rimanere sulla cresta dell’onda”. Queste le parole di Jacky Carter, Group Digital Engagement Director di Hays. Tra le skill essenziali per trovare lavoro nel futuro e adattarsi ai cambiamenti in atto Hyse identifica 5 consigli o trend da tenere d’occhio:

-L’apprendimento continuo come skill fondamentale ossia diventare sempre più flessibili.

-La posta elettronica è ancora insostituibile? Adattarsi alla messaggistica istantanea anche nei rapporti di lavoro.

-Employee Experience come Brand Reputation

– Il cambiamento culturale è il primo passo verso l’innovazione

-Automation: minaccia o opportunità? Cogliere dunque le opportunità del cambiamento.

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