Dopo i possibili aumenti per le bollette di luce e gas, anche le bollette dell’acqua sono aumentate. A dirlo l’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva​, secondo cui il costo dell’acqua è rincarata del 2% rispetto al 2018 e lo scorso anno una famiglia ha speso mediamente 434 euro. A pesare è soprattutto il costo relativo al servizio acquedotto e quello per depurazione e fognatura. 

Dove l’acqua costa di più e dove di meno 

Generalmente le bollette dell’acqua sono quelle meno care, rispetto al gas ed elettricità, ma anche per questa voce i rincari sono diventati realtà.

Al Sud l’aumento è stato del +3,1%, al Centro +2,7% e al Nord dello 0,6%. Le Regioni più rincari sono però quelle centrali:  Toscana con 688 euro, Umbria con 531 euro, Marche con 527 euro ed Emilia Romagna con 511 euro. La Regione più economica è il Molise, dove generalmente le famiglie pagano 163 euro all’anno mentre la regione dove c’è stato il maggior incremento è l’Abruzzo, con un rincaro del +6,3%. Mediamente è invece scesa la tariffa dell’acqua in Veneto, dove una famiglia media ha speso 394 euro. La meno cara dopo il Molise risulta comunque il Trentino Alto Adige con 202 euro seguita dalla Valle d’Aosta con 291 euro. In Lombardia la tariffa media annua è di 309 euro mentre in Lazio 498 euro. 

Quali sono le città più care e la questione water service

A livello cittadino, le città dove l’acqua costa di più sono Siena e Grosseto, mediamente la bolletta annua costa 781 euro a famiglia. I rincari maggiori si sono registrati a Crotone con il più +13,5%, Varese con il +12,3, Roma con il +10,7% e Palermo con il +10,5%. La città più economica si conferma Isernia con una spesa annua di 130 euro mentre la ricerca ha evidenziato delle differenze all’interno delle stesse regioni: ad esempio a Catania la bolletta costa 224 euro di media mentre ad Enna si arriva a 748 euro.

Molto care anche Frosinone, Arezzo, Pisa, PIstoia, Prato, Livorno e Firenze. Tra le meno care, oltre ad Isernia, anche Milano, Trento, Cosenza, Campobasso, Imperia, Monza, Catanzaro e Bolzano. 

Secondo Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva: “Quello che emerge è un quadro che ancora una volta denuncia profonde differenze nell’erogazione del servizio idrico tra aree geografiche dell’Italia”. Si conferma in sostanza la questione del ‘water service’ dove, specifica Gaudioso “una parte del nostro Paese, in prevalenza Nord e Centro, è in grado di realizzare investimenti e con elevate capacità gestionali, e un’altra parte invece, collocata principalmente nel Sud e nelle Isole, in cui l’inerzia e la mancanza di soggetti con le necessarie capacità economiche e gestionali hanno generato condizioni di stallo, che si ripercuotono sulla qualità e la disponibilità stessa del servizio offerto ai cittadini“.

Leggi anche: Bollette luce e gas costeranno di più da luglio? Possibili rincari estivi

[email protected]