Se e quando le azioni Apple crescessero di un altro 4,5%, segnerebbero l’ennesimo record della loro storia, portando l’intera capitalizzazione in borsa a 3.000 miliardi di dollari. Sarebbe il primo caso al mondo di sempre. Al termine della seduta di ieri, il titolo si acquistava a poco più di 175 dollari, segnando un rialzo di oltre il 35% dall’inizio dell’anno. Dunque, a 183 dollari scatterebbe l’ambito nuovo traguardo. Avverrebbe dopo che nel 2017 l’azienda in borsa toccò per la prima volta i 1.000 miliardi e nel 2020 i 2.000 miliardi.

E pensare che dopo la morte del suo fondatore e genio Steve Jobs, molti analisti temevano per le sorti di Cupertino. Tornando indietro agli anni Novanta, invece, le azioni Apple non solo valevano pochissimo (pochi centesimi l’una), ma tenerle in portafoglio era in un certo senso un affronto alla realtà. Quello che sarebbe diventato il colosso degli iPhone, infatti, navigava in cattive acque, tanto che il fallimento fu vicino.

Negli ultimi 25 anni, invece, le azioni Apple sono cresciute in borsa di 83.200%, cioè al ritmo medio annuo poco inferiore al 31%. Ancora più spettacolare la crescita degli ultimi 40 anni: +218.750%, pari al 21,9% medio annuo. Come dire che il titolo sia stato una sorta di bene-rifugio per i capitali nel lungo periodo. Ed è così che lo vedono gli investitori, al di là di una valutazione relativamente generosa (non troppo) di una trentina di volte l’utile.

Azioni Apple, boom anche grazie ai maxi-dividendi

Le agenzie di rating assegnano al debito di Apple giudizi molto elevati, vale a dire AA+/Aa1, appena al di sotto della tripla A, il massimo delle rispettive scale. Tant’è che le obbligazioni a 30 anni offrono un rendimento del 2,76%, a premio di soli 90 punti base sul Treasury di pari durata. Del resto, nell’ultimo triennio Apple ha maturato utili per oltre 207 miliardi e generato ricavi nell’ultimo esercizio conclusosi il 30 settembre scorso per quasi 366 miliardi.

In altre parole, più di un dollaro su quattro incassato è profitto, una marginalità altissima per una società.

Ed è così che Cupertino poteva contare alla fine di settembre su 62,6 miliardi di liquidità. Il record fu toccato alla fine del 2019 a più di 107 miliardi. Fino al 2012, Apple non distribuiva dividendi, tant’è che servì la minaccia di un’azione legale da parte degli azionisti per convincerla a cambiare politica. Quell’anno, si decise a farlo per la prima volta dal 1995. Da allora, ha distribuito loro qualcosa come circa 117 miliardi di dollari solamente attraverso i dividendi.

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