In questi giorni di emergenza coronavirus si è molto parlato di quelle aziende che hanno deciso o di aumentare o gli stipendi ai dipendenti o di integrare l’assicurazione per il covid 19 a tutti i lavoratori. Tra le aziende che possiamo definire virtuose in tal senso vanno citate Rana, Ferrero, Mutti e altre di cui avevamo parlato nell’articolo: 

Le aziende aperte che premiano i dipendenti: non solo Ferrero e Amadori

La scelta di Luxottica: bonus e stipendio intero

Anche Luxottica ha deciso di supportare in qualche modo i dipendenti integrando la cassa integrazione per tutti i 12 mila lavoratori del gruppo, in modo da garantire il 100 per cento dello stipendio.

Il gruppo, capitanato da Leonardo Del Vecchio, ha siglato un accordo con i sindacati che prevede il taglio dello stipendio ai manager e un bonus di 500 euro ai dipendenti impegnati nei servizi essenziali oltre che lo stipendio pieno a chi è in cig. L’idea del gruppo è quella di mantenere l’equità e il senso di appartenenza. Francesco Milleri, amministratore delegato, ha detto tramite una nota, che Luxottica investe sul welfare contro la pandemia COVID-19, per ridare sicurezze alle persone e rinforzare il senso di comunità tra tutti i dipendenti del gruppo. Nella sostanza sarà garantito lo stipendio intero ai dipendenti che dovranno accedere alla cassa integrazione prevista dal Decreto «Cura Italia», sarà dato un bonus di 500 euro, erogato in beni e servizi, ai dipendenti che dovranno lavorare durante l’emergenza mentre ad agosto il periodo di chiusura sarà solo di una settimana, contro le tre solitamente previste, ma i dipendenti avranno altre due o tre settimane da programmare in seguito in base alle necessità organizzative. 

La scelta della maison Chanel

In Francia, invece, ha stupito la decisione di Chanel di non ricorrere alla cassa integrazione, decisione che poi è stata seguita anche dalla filiale italiana della maison e i centri di distribuzione ad essa collegata.

La casa di moda ha deciso di non voler gravare sui conti pubblici e per questo motivo vuole impegnarsi a mantenere lo stipendio al 100 per cento ai suoi dipendenti. In una nota, l’azienda ha fatto sapere che la decisione è stata presa per permettere “allo Stato italiano di dare priorità agli aiuti rivolti alle aziende più vulnerabili e possa concentrare le proprie risorse sul sistema sanitario, sul personale infermieristico e sulle organizzazioni di soccorso“. Fino alla fine di aprile, quindi, l’azienda manterrà lo stipendio al 100 per cento per i suoi dipendenti e contribuirà a delle donazioni, per 1,3 milioni di euro, da destinare alla Protezione Civile Italiana, l’Ospedale Sacco di Milano e l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

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