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Oggi: 05 Dic, 2025

Ecco le novità sulle pensioni: età, contributi, quota 103, opzione donna e TFR

Ecco le novità sulle pensioni che si attendono per il prossimo triennio a partire dal 2026 e cosa bolle effettivamente in pentola.
4 mesi fa
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Anche se nessuno lo afferma apertamente, il sistema pensionistico italiano è di fronte a un cambio epocale.
Pur senza parlare ufficialmente di una riforma delle pensioni, molte cose nel sistema sono destinate a cambiare.

Il prossimo triennio sarà fondamentale per le pensioni.
Le novità riguarderanno l’età pensionabile, i contributi, la sorte di Quota 103 e Opzione Donna, fino ad arrivare alle discussioni sul TFR a fini pensionistici.

Ecco le novità sulle pensioni: età, contributi, quota 103, opzione donna e TFR

Dal 2026, molte regole sulle pensioni cambieranno.
Si partirà dall’età anagrafica e si arriverà al destino di misure come Opzione Donna e Quota 103.

Il 2026 sarà l’anno in cui il governo dovrà decidere se continuare con le stesse misure in vigore nel 2025, comprese le due uscite a calcolo contributivo che fanno molto discutere, ma che sembrano avere scarso appeal, come confermano i dati sulle domande presentate.

Se dovessimo scommettere sulla proroga di Quota 103, non metteremmo nemmeno un centesimo.
Quota 103, infatti, appare ormai come una misura su cui il governo non punta più.

Questa uscita, che richiede almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi, fu introdotta nel 2023 con calcolo misto e, con le proroghe del 2024 e del 2025, è diventata a calcolo contributivo.
Salvo ulteriori decisioni, cesserà il 31 dicembre 2025.

Al suo posto, tra le ipotesi di nuove misure di flessibilità pensionistica, una opzione appare più probabile:

  • uscita dai 64 anni;
  • con almeno 25 anni di contributi;
  • accettando il ricalcolo contributivo;
  • ottenendo una pensione non inferiore a 3 volte l’assegno sociale, anche grazie all’integrazione con la previdenza complementare.

A questa possibilità si aggiungerebbe l’opzione di utilizzare il TFR versandolo in un fondo pensione integrativo, per incrementare la rendita e facilitare l’accesso a questa pensione a 64 anni.

Dal 2027 le novità rischiano di diventare pessime, ecco perché

Le novità non si fermeranno al 2026.
Nel biennio successivo, infatti, entreranno in vigore altre modifiche rilevanti.

Il 2027 sarà l’anno in cui partirà il nuovo aggiornamento biennale delle regole che collegano le pensioni alle aspettative di vita.
Sul fronte del calcolo delle prestazioni, l’aumento dell’aspettativa di vita della popolazione porterà a pensioni meno favorevoli rispetto a oggi.

I nuovi coefficienti di trasformazione, infatti, fanno sì che all’aumentare della vita media il valore della pensione diminuisca, perché la rendita dovrà coprire un periodo più lungo.
Lo stesso meccanismo ha già fatto sì che le pensioni erogate da gennaio 2025 siano più basse rispetto a quelle con decorrenza nei due anni precedenti.

Se il trend dell’aspettativa di vita continuerà, lo stesso accadrà nel 2027.
Ma il 2027 potrebbe essere ricordato anche come l’anno in cui scatteranno gli aumenti dei requisiti di età e contributi per le pensioni di vecchiaia e anticipate.

Nel dettaglio:

  • pensione di vecchiaia: da 67 anni a 67 anni e 3 mesi;
  • pensione anticipata uomini: da 42 anni e 10 mesi a 43 anni e 1 mese;
  • pensione anticipata donne: resta 1 anno in meno rispetto agli uomini.

Su questo incremento, però, il governo potrebbe intervenire congelando lo scatto.


In ogni caso, sarà necessario un decreto ufficiale per confermare o bloccare le nuove soglie di accesso.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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