Dichiarazione IMU alla prova della riforma fiscale (si o no al ravvedimento post 90 giorni?)

Con la riforma fiscale è esclusa la possibilità di ricorrere al ravvedimento per l'omessa dichiarazione IMU post 90 giorni
3 mesi fa
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E’ ravvedibile o no la dichiarazione IMU 2024 dopo che sono trascorsi 90 giorni dalla scadenza ordinaria che quest’anno coincideva con la data del 1° luglio? Per dare una risposta a questa domanda è necessario considerare le regole in essere prima e dopo la riforma fiscale. Infatti la riforma ha modificato anche il ravvedimento operoso, rendendolo ancora più conveniente. Tuttavia ha previsto una deadline per mettere a posto l’omessa dichiarazione. Da intendersi riferita tanto ai tributi gestiti dal Fisco (Irpef, Iva, Ires, ecc) tanto ai tributi locali (IMU, TARI, canone unico patrimoniale, ecc.).

Vediamo fin quando sarà ancora possibile ravvedere la dichiarazione IMU 2024.

La dichiarazione IMU. Quando c’è l’obbligo?

Prima di entrare nello specifico della questione, è necessario sapere quando c’è l’obbligo di presentare la dichiarazione IMU.

Le istruzioni di compilazione dispongono che c’è necessità di presentare una dichiarazione IMU quando il Comune non è in possesso delle informazioni necessarie per verificare il corretto adempimento dell’obbligo tributario.

Ad esempio, c’è obbligo di dichiarazione, quando:

  • l’immobile è stato oggetto di locazione finanziaria. L’art. 1, comma 743 della legge n. 160 del 2019, stabilisce che è soggetto passivo, tra gli altri, il locatario degli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria.ll locatario è soggetto passivo, a decorrere dalla data della stipula e per tutta la durata del contratto.
  • l’immobile è stato oggetto di un atto di concessione amministrativa su aree demaniali.
  • l’atto costitutivo, modificativo o traslativo del diritto ha avuto a oggetto un’area fabbricabile. In questi casi, nonostante che il dato relativo alla variazione catastale sia fruibile dal comune, tuttavia l’informazione relativa al valore dell’area deve essere dichiarata dal contribuente, così come devono essere dichiarate le variazioni del valore dell’area successivamente intervenute, poiché detti elementi non sono presenti nella banca dati catastale.Nel caso in cui il comune abbia predeterminato i valori venali in comune commercio delle aree fabbricabili, la dichiarazione non deve essere presentata se il contribuente all’atto del versamento intende adeguarsi, per il calcolo dell’imposta, al valore venale dell’area predeterminato dal comune (vedi però quanto detto sopra in merito all’Ordinanza, Corte di Cassazione, ordinanza n. 11443 del 3 maggio 2023).
  • Il terreno agricolo è divenuto area fabbricabile.
  • L’area è divenuta edificabile in seguito alla demolizione del fabbricato.
  • L’immobile è assegnato al socio della cooperativa edilizia a proprietà indivisa oppure è variata la destinazione ad abitazione principale dell’alloggio (Ciò avviene, ad esempio, nell’ipotesi in cui l’alloggio in questione è rimasto inutilizzato o non è stato adibito ad abitazione principale per una parte dell’anno).
    L’immobile è stato concesso in locazione dagli istituti autonomi perle case popolari(IACP)e dagli enti di edilizia residenziale pubblica aventi le stesse
  • finalità:;
  • ecc.

Ad esempio serve la dichiarazione per ottenere la dichiarazione IMU case occupate.

Dichiarazione IMU alla prova della riforma fiscale (si o no al ravvedimento post 90gg?)

In apertura del pezzo ci siamo chiesti se sia o meno ravvedibile la dichiarazione IMU 2024, periodo d’imposta 2023.

Nel corso di Telefisco 2024, il MEF aveva confermato per i tributi locali la possibilità di presentare in ravvedimento la dichiarazione oltre i 90 giorni dalla scadenza originaria. Cosa che non è ammessa per i tributi amministrati dall’Agenzia delle entrate. Infatti, per tale tipo di tributi, post 90 giorni la dichiarazione è considerata omessa.

Detto ciò, per mettere a posto la dichiarazione sarà necessario:

  • presentare una nuova dichiarazione: compilare e inviare una dichiarazione IMU corretta o integrativa, in cui vengono indicati i dati corretti e le eventuali differenze rispetto alla dichiarazione originaria.
  • calcolare e Versare l’Imposta dovuta: determinare l’ammontare dell’imposta corretta, includendo eventuali interessi e sanzioni ridotte, e procedere al pagamento.
  • effettuare il pagamento: pagare l’importo dovuto attraverso i canali disponibili (online, presso banche o uffici postali).

La sanzione base alla quale applicare la riduzione da ravvedimento ( comma 775 legge n° 160/2019, Legge di bilancio 2020) va dal 100% al 200% del tributo non versato, con un minimo di 50 euro (se l’IMU è stata pagata).

Nel complesso:

  • si applica la suddetta sanzione ridotta ad 1/10 se la Dichiarazione IMU non è presentata entro il termine ordinario ma entro i 90 giorni successivi;
  • se, invece, presentata oltre i 90 giorni troveranno comunque applicazione le ulteriori riduzioni sanzionatorie da ravvedimento operoso di cui all’art. 13 D. Lgs. n. 472/1997.

L’intervento della riforma fiscale

Il decreto di riforma delle sanzioni tributarie (vedi D.Lgs 87/2024) è però intervenuto anche sul ravvedimento operoso.

In particolare, con il nuovo comma 2-ter aggiunto all’art.13 del  D.Lgs 472/1997, viene disposto che:

La riduzione della sanzione è, in ogni caso, esclusa nel caso di presentazione della dichiarazione con un ritardo superiore a novanta giorni.

Questo divieto riguarda anche i tributi locali. Compresa l’IMU. Dunque non è possibile sistemare la dichiarazione IMU trascorsi 90 giorni dalla scadenza ordinaria.

Attenzione però, la riforma fiscale si applica rispetto alla violazioni commesse al 1° settembre 2024. Rispetto alla dichiarazione IMU 2024, periodo d’imposta 2023, chi non ha adempiuto alla presentazione, ha commesso la violazione alla data del 1° luglio. Ragion per cui la dichiarazione IMU 2024 dovrebbe essere ravvedibile anche dopo il 30 settembre. Non rimane che attendere indicazioni ufficiali.

Riassumendo…

  • Il 1° luglio è scaduta la dichiarazione IMU 2024;
  • entro il 30 settembre è possibile ravvedersi pagando la sanzione base ridotta a 1/10;
  • se non è dovuta alcuna IMU nei 90 gg si pagano solo 5 euro di sanzione;
  • la riforma fiscale blocca il ravvedimento della dichiarazione omessa trascorsi 90 giorni dalla scadenza ordinaria.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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