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Oggi: 05 Dic, 2025

Cuba: prospettive economiche amare, confortano solo i sigari

L'economia a Cuba non decolla e rischia persino di restare in recessione, ora che il Venezuela è crollato e che gli USA di Trump non sono più sicuri di proseguire nel riallaccio delle relazioni economiche e diplomatiche.
9 anni fa
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L'economia a Cuba non decolla e rischia persino di restare in recessione, ora che il Venezuela è crollato e che gli USA di Trump non sono più sicuri di proseguire nel riallaccio delle relazioni economiche e diplomatiche.

A tre mesi dalla morte del lider maximo, Cuba resta in cerca di una nuova identità, dopo che nell’ultimo decennio si è timidamente aperta all’economia di mercato, ma senza i progressi necessari per ottenere i benefici desiderati. E i risultati sono stati scarsi, per non dire quasi fallimentari: tra il 2008 e il 2016, la crescita media del pil è stata del 2,3%, ma lo scorso anno ha registrato una contrazione dello 0,9%, nonostante il presidente Raul Castro avesse promesso un roboante 5%, obiettivo successivamente abbassato al +4,4%. Le prospettive per quest’anno non appaiono confortanti. Il pil è stimato ufficialmente in aumento del 2%, ma l’economista Pavel Vidal ritiene che continuerà a contrarsi tra il -1,4% e il -0,3%.

(Leggi anche: Recessione economica a Cuba, nonostante la fine dell’embargo USA)

Nel 2016, L’Avana ha pagato debiti in valuta straniera per 5,2 miliardi, anche se ha mancato scadenze a breve termine per quasi 800 milioni, necessitando di una ristrutturazione del debito. Uno dei problemi dell’economia cubana è lo scarso afflusso di capitali stranieri, che rendono difficile sia sostenere il debito estero, sia effettuare le necessarie importazioni di beni e servizi.

Turisti a Cuba aumentano, ma non bastano

Nonostante il boom del turismo, conseguente alla fine dell’embargo decisa dall’amministrazione Obama nel 2015 e che consente oggi ai cittadini americani di fare visita all’isola, nel primo semestre dello scorso anno, le entrate derivanti dal settore sono state appena 1,2 miliardi e nei dodici mesi si stima che non avranno ammontato a più di 3 miliardi, lo stesso gettito derivante dalle rimesse degli emigranti cubani.

Qualche segnale di speranza lo offrono i dati di gennaio, mese in cui il numero di turisti americani a Cuba è esploso del 125% annuo a 43.200 unità.

Nel 2016, tra turisti e cubani in visita presso le famiglie d’origine, gli ingressi sono stati pari a 614.433 unità, pur in crescita del 34%. (Leggi anche: Economia cubana, la morte di Fidel Castro avrà conseguenze?)

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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