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Oggi: 05 Dic, 2025

Chi ha la 104 rischia il pignoramento in caso di insolvenza?

Coloro che usufruiscono della legge 104 rischiano il pignoramento in caso di insolvenza? Quali tutele prevede la normativa italiana?
4 mesi fa
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Assegno sociale
Foto © Pixabay

Chi ha la 104 rischia il pignoramento in caso di insolvenza? Come canta Marco Masini con il brano Lontano dai tuoi angeli: “Ho ancora il vizio di barare con la vita e col destino e  la paura di dormire che c’avevo da bambino, soldi e debiti o colpe e meriti”.

Il peso delle difficoltà economiche e delle paure legate al futuro si fa sentire ancor di più quando si vive una condizione di fragilità personale o familiare.

Chi usufruisce della legge 104, infatti, si trova spesso a dover affrontare sfide non solo di natura sanitaria o sociale, ma anche economica. A tal proposito, interesserà sapere se in caso di insolvenza la tutela prevista dalla 104 possa impedire o meno il pignoramento dei beni o del reddito.

Entriamo nei dettagli per vedere quali sono i rischi concreti e quali tutele la normativa vigente mette a disposizione di chi si trova in questa condizione.

Chi ha la 104 rischia il pignoramento in caso di insolvenza?

In linea generale, il codice civile stabilisce che ogni debitore debba rispondere delle proprie obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri, senza eccezioni particolari per le persone con disabilità. Tuttavia la legge prevede alcune importanti salvaguardie per chi ha una disabilità certificata ai sensi della legge 104. Purché tale condizione sia accertata al momento dell’esecuzione forzata. Entrando nei dettagli, come previsto dall’articolo 545 del Codice di Procedura Civile non posso essere pignorati i:

“crediti aventi per oggetto sussidi di grazia o di sostentamento a persone comprese nell’elenco dei poveri, oppure sussidi dovuti per maternità, malattie o funerali da casse di assicurazione, da enti di assistenza o da istituti di beneficenza. Le somme dovute dai privati a titolo di stipendio, di salario o di altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego comprese quelle dovute a causa di licenziamento, possono essere pignorate per crediti alimentari nella misura autorizzata dal presidente del tribunale o da un giudice da lui delegato. Tali somme possono essere pignorate nella misura di un quinto per i tributi dovuti allo Stato, alle province e ai comuni, ed in eguale misura per ogni altro credito. Il pignoramento per il simultaneo concorso delle cause indicate precedentemente non può estendersi oltre alla metà dell’ammontare delle somme predette”.

In pratica, le pensioni di invalidità, le indennità di accompagnamento e altri sussidi di natura assistenziale sono impignorabili.

Questo perché tali assegni sono considerati strumenti essenziali per garantire il sostentamento e l’assistenza alle persone con disabilità. Anche somme riconosciute per esigenze specifiche legate all’invalidità, come le pensioni per ciechi o sordomuti, non possono essere pignorate.

Cosa può essere pignorato?

La prima casa, purtroppo, non gode di una tutela speciale anche se posseduta da una persona disabile. Se vi sono debiti, anche di modesto importo, la casa può essere sottoposta a pignoramento e successiva vendita all’asta. In caso di sfratto il disabile non gode automaticamente di tempi di tolleranza più lunghi rispetto agli altri inquilini.

Tuttavia, nelle locazioni, può esserci un’eccezione. Ovvero qualora il mancato pagamento del canone sia alla base dello sfratto, la normativa consente di chiedere al giudice un termine di grazia, ossia un rinvio dell’esecuzione.

Questa misura, pensata per permettere al conduttore di regolarizzare la propria posizione, può essere concessa fino a un massimo di 120 giorni per le persone con disabilità, offrendo così un margine temporale maggiore per trovare una soluzione ed evitare l’immediato rilascio dell’immobile. L’auto, anche se necessaria per gli spostamenti della persona disabile, può essere pignorata da privati creditori, quali banche e finanziarie. Tuttavia il fermo amministrativo da parte degli enti pubblici, come l’Agenzia delle Entrate, è vietato per i veicoli di disabili.

Strumenti di tutela per disabili in difficoltà economica

Per i disabili che non riescono a far fronte ai propri debiti esiste la possibilità di accedere alla procedura prevista dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. Questa norma consente di chiedere al tribunale la riduzione o, in casi estremi, la cancellazione totale del debito. Se si dimostra che l’insolvenza non è dovuta per una propria colpa, bensì per una reale impossibilità a pagare. Tale procedura deve essere avviata tramite un Organismo di Composizione della Crisi e può riguardare anche i debiti fiscali.

Chi ha un disabilità grave riconosciuta dalla legge 104, quindi, ha diritto a una tutela parziale contro il pignoramento. Le somme necessarie al sostentamento, come pensioni e indennità, sono protette. Altri beni importanti come la casa o l’auto, invece, possono essere soggetti a pignoramento. Questo salvo casi specifici e procedure giudiziarie di ristrutturazione del debito. In pratica, il beneficio non rappresenta un’esenzione totale, piuttosto un compromesso tra il diritto al sostentamento e l’obbligo di onorare i propri debiti. In caso di dubbi, si consiglia di rivolgersi a un professionista del settore per ottenere maggiori informazioni. E poi trovare la soluzione più adatta, tenendo conto della propria situazione personale.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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