La certificazione parità di genere entra sempre più nel sistema delle politiche di sostegno alle imprese, assumendo anche una rilevanza concreta sul piano contributivo. Una misura normativa, infatti, collega il riconoscimento di comportamenti aziendali virtuosi in materia di equità e inclusione a un vantaggio economico diretto, sotto forma di riduzione dei contributi previdenziali dovuti.
Come funzione l’esonero contributivo parità di genere
Il riferimento normativo è l’articolo 5 della legge 5 novembre 2021, n. 162. Questa disposizione ha introdotto un’agevolazione specifica destinata ai datori di lavoro privati che dimostrano di adottare politiche aziendali orientate alla parità tra uomini e donne. Il beneficio consiste in un esonero dal versamento dei contributi previdenziali, riconosciuto entro limiti ben definiti e subordinato al possesso di un requisito preciso.
La misura dell’esonero contributivo non può superare l’1% dei contributi complessivamente dovuti e, in ogni caso, è previsto un tetto massimo annuale pari a 50.000 euro per ciascun datore di lavoro. Si tratta quindi di un incentivo significativo, soprattutto per le realtà aziendali di dimensioni medio-grandi, ma potenzialmente interessante anche per imprese più piccole che investono in modelli organizzativi inclusivi.
Il presupposto essenziale per accedere allo sgravio è il possesso della certificazione parità di genere. Questo riconoscimento deve essere rilasciato nel rispetto delle linee guida definite dalla prassi UNI/PdR 125:2022, che stabilisce criteri e indicatori per valutare le politiche e le azioni adottate dalle aziende in tema di uguaglianza di genere. La certificazione attesta, tra l’altro, l’impegno sul fronte delle opportunità di carriera, della parità salariale, della tutela della genitorialità e della conciliazione tra vita lavorativa e privata.
Come fare domanda: istruzioni INPS
Sul piano operativo, l’INPS ha fornito indicazioni concrete per la presentazione delle domande di accesso all’agevolazione parità di genere (Messaggio n. 3804/2025).
In accordo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e con il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Istituto ha comunicato il rilascio di una procedura telematica dedicata.
Con il menzionato messaggio n. 3804 del 16 dicembre 2025, l’INPS ha annunciato la disponibilità di un apposito modulo online, denominato “SGRAVIO PAR_GEN”. Questo strumento è stato inserito all’interno del sito istituzionale www.inps.it, nella sezione conosciuta come “Portale delle Agevolazioni”, precedentemente identificata come DiResCo. Attraverso tale portale è possibile inoltrare l’istanza per il riconoscimento dello sgravio contributivo.
La procedura è rivolta ai datori di lavoro privati che abbiano già ottenuto la certificazione parità di genere o che la conseguano entro una data precisa. Il termine ultimo per il conseguimento della certificazione è fissato al 31 dicembre 2025. Solo in presenza di questo requisito temporale sarà possibile presentare la domanda e accedere al beneficio.
Per l’invio dell’istanza è necessario selezionare l’anno di riferimento 2025 all’interno del modulo telematico. Questo passaggio è fondamentale per consentire all’INPS di associare correttamente la richiesta al periodo agevolabile previsto dalla normativa. Una volta compilata e trasmessa la domanda, l’Istituto procederà alle verifiche di competenza.
I tempi di domande per l’esonero contributivo parità di genere
I tempi per la presentazione delle richieste sono piuttosto ampi. Le domande di riconoscimento dell’esonero contributivo possono essere inviate fino al 30 aprile 2026. Questa finestra temporale consente ai datori di lavoro di organizzare con attenzione la documentazione necessaria e di completare l’iter di certificazione senza eccessive pressioni.
L’introduzione di questo incentivo conferma il ruolo centrale attribuito alla certificazione parità di genere come strumento di politica economica e sociale. Non si tratta soltanto di un riconoscimento formale, ma di un meccanismo che premia comportamenti concreti e misurabili, integrando valori di equità e inclusione con vantaggi economici tangibili per le imprese che scelgono di investire in questo percorso.
Riassumendo
- La certificazione parità di genere consente alle imprese un esonero sui contributi previdenziali.
- Il beneficio è previsto dalla legge 162 del 2021 per i datori di lavoro privati.
- Lo sgravio contributivo arriva fino all’1%, con un limite annuo di 50.000 euro.
- La certificazione deve rispettare la prassi UNI/PdR 125:2022.
- L’INPS ha attivato il modulo online “SGRAVIO PAR_GEN” sul Portale delle Agevolazioni.
- Le domande per l’anno 2025 possono essere presentate entro il 30 aprile 2026.