Sulle cartelle esattoriali si continua a parlare di sanatoria, rottamazione e condono. Fare pace con il fisco è una questione che, inevitabilmente, interessa moltissimi italiani. Non serve ricordare i motivi: è noto a tutti che migliaia di contribuenti hanno a che fare con debiti e cartelle.
In questo contesto, molti confidano nella prescrizione delle cartelle, ossia nella loro scadenza, come in un’opportunità per liberarsi dai debiti fiscali. Ma un recente caso di cronaca porta all’attenzione un aspetto paradossale: anche le cartelle mai notificate possono essere comunque da pagare. Nonostante l’opinione diffusa secondo cui senza una notifica nulla sia dovuto, la giurisprudenza mostra una realtà diversa.
Cartelle esattoriali da annullare perché mai notificate: ecco chi deve comunque pagare
La vicenda arriva dall’Umbria, precisamente da Perugia, dove l’Agenzia delle Entrate ha avuto la meglio su un contribuente. Quest’ultimo è stato condannato dalla Corte di Giustizia Tributaria a pagare 150mila euro di cartelle esattoriali che, secondo lui, non erano mai state notificate.
Si trattava di cartelle relative a IVA, bollo auto, IRPEF e altri tributi. Secondo i giudici, anche se non erano state notificate formalmente, il contribuente era tenuto al pagamento, in quanto in passato aveva aderito alla rottamazione delle cartelle. Ciò dimostrava che fosse a conoscenza dei debiti e, quindi, la pretesa dell’Agenzia era da considerarsi pienamente legittima.
Fare finta di non aver ricevuto le cartelle non serve più
La vicenda nasce da un ricorso presentato dal contribuente contro l’Agenzia delle Entrate. Ricorso che, però, non ha prodotto i risultati sperati.
Il contribuente aveva un debito complessivo di oltre 150mila euro, derivante da circa 20 cartelle esattoriali, con pignoramento già avviato.
Dopo l’esito negativo del ricorso, è arrivata anche la condanna al pagamento delle spese processuali.
La Corte ha respinto uno per uno tutti i rilievi mossi dal contribuente:
- le notifiche erano valide, comprese quelle non ritirate;
- la mancata firma dei ruoli o del responsabile del procedimento non rendeva nulli gli atti;
- la piena conoscenza dei debiti era evidente, visto che il contribuente aveva già aderito a una rottamazione, inserendo alcune cartelle tra quelle presenti nel proprio estratto di ruolo.
Cartelle esattoriali mai notificate? Con l’estratto di ruolo tutto cambia
Dalla vicenda emerge un orientamento chiaro: è sempre più difficile ottenere l’annullamento delle cartelle per mancate notifiche.
Infatti, secondo i giudici, è sufficiente che il contribuente abbia richiesto un estratto di ruolo: se la cartella compare nell’estratto, anche in assenza di notifica, diventa conosciuta e quindi pienamente esigibile dal Fisco.
Un esempio concreto: una cartella notificata la prima volta nel 2011 e mai più, se compare nell’estratto di ruolo ottenuto tramite sportelli dell’Agenzia delle Entrate o accedendo online all’area riservata del concessionario con SPID, CIE o CNS, non può più essere considerata “sconosciuta”. In questo caso, la pretesa del Fisco è da ritenersi legittima.