Caos cartelle esattoriali, ecco quelle che arrivano adesso ma non sono da pagare

Ecco da dove nasce il caos sulle cartelle esattoriali e perché le varie iniziative e notizie non aiutano a fare le cose per bene.
2 mesi fa
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caos cartelle esattoriali
Foto © Pixabay

Sono milioni le famiglie alle prese con le cartelle esattoriali, e ogni notizia che le riguarda – ogni proposta di sanatoria, ogni cambiamento delle regole – è seguita con massima attenzione. Tuttavia, poiché le notizie in materia sono davvero numerose, è evidente che il rischio di creare confusione è alto.

Ed è proprio il caso delle cartelle esattoriali. Perché? Perché c’è chi finisce con il credere (o sperare) in nuove sanatorie, scegliendo di non pagare quanto dovuto. D’altronde, come si dice, “qua nessuno è fesso”: perché pagare qualcosa che forse sarà condonato o almeno ridotto?

Niente di più sbagliato, nella maggior parte dei casi. Eppure, questo genere di iniziative ha le sue ragioni.

Inoltre, stanno arrivando in tutta Italia nuove cartelle che stanno generando polemiche e critiche, contribuendo ulteriormente al caos.

Il punto sulla nuova rottamazione delle cartelle esattoriali

Il caos delle cartelle esattoriali, dicevamo, deriva da molteplici fattori. Ad esempio, c’è chi è convinto che sia ormai imminente una rottamazione quinqies. In effetti, una nuova sanatoria è contenuta in una proposta di legge della Lega, già da tempo depositata in Senato. Ma non c’è ancora alcuna certezza: tra iter parlamentare e burocrazia, non è detto che la rottamazione quinquies entri in vigore a breve.

Eppure, c’è già chi ha smesso di pagare le rate della rottamazione quater, confidando nell’arrivo della nuova. O chi non paga nemmeno le rate ordinarie, sempre sperando in condizioni più vantaggiose. C’è perfino chi non paga nulla, convinto che alla fine tutto sarà condonato o ridotto.

Nel frattempo, però, i rischi per chi ha pendenze restano molto concreti: pignoramenti, fermi amministrativi, ipoteche. Ritrovarsi con stipendio, pensione o conto corrente bloccati non è un’ipotesi lontana.

Né lo è vedere la propria auto sottoposta a ganasce fiscali. O ancora, trovarsi i rimborsi del 730 congelati, in attesa dell’adesione alla compensazione proposta “gentilmente” dall’Agenzia delle Entrate.

Caos cartelle esattoriali: ecco quelle che arrivano adesso ma non sono da pagare

Un ulteriore elemento di confusione riguarda le notizie su un possibile condono imminente delle cartelle esattoriali. Si parla infatti di un colpo di spugna sugli estratti di ruolo dei contribuenti. Anche questo contribuisce al caos.

Ma qualora questa misura vedesse davvero la luce, si tratterebbe di un condono riservato a chi non ha nulla da perdere, perché già oggi non rischia nulla. Parliamo di nullatenenti, soggetti per i quali le procedure di esecuzione forzata non hanno effetto. O addirittura di falliti o deceduti.

Anche se l’Agenzia delle Entrate-Riscossione volesse usare il pugno duro verso questi soggetti, si troverebbe davanti un muro di gomma. Senza conti correnti, beni, stipendi o pensioni, non si può procedere a nulla. Ecco perché il condono a cui alcuni stanno pensando e su cui molti contribuenti ripongono speranze riguarderebbe solo l’Agenzia, che si sgraverebbe così di atti inutili, destinati comunque a non produrre incassi.

A livello locale la situazione è ancora più caotica con le cartelle esattoriali

Ma al peggio, si sa, non c’è mai fine.

Il caos sulle cartelle esattoriali si aggrava anche a livello locale. In particolare, a causa della presunta entrata in vigore di una rottamazione dei tributi locali. Il che è vero, ma con una precisazione importante: la decisione varia da Comune a Comune.

Sono infatti le autorità locali a decidere autonomamente, in base alle proprie esigenze. Quindi, non è detto che il Comune di residenza di Tizio aderisca alla rottamazione, anche se il Comune di Caio lo fa.

In più, in questi giorni molti contribuenti stanno ricevendo cartelle relative a tributi prescritti, cioè non pagati entro la fine del quinto anno successivo all’accertamento. Il Fisco, per bloccare la prescrizione, notifica la cartella proprio alla scadenza, facendo così ripartire il meccanismo da capo.

Cartelle esattoriali di nuovo notificate, anche se rottamate o rateizzate: è il caos

Il Decreto Legislativo n. 110 del 29 luglio 2024, contenente le “Disposizioni in materia di riordino del sistema nazionale della riscossione” – comunemente noto come riforma della riscossione – prevede che un ente creditore possa stralciare le cartelle non riscosse oppure riaffidarle all’Agenzia delle Entrate-Riscossione per altri due anni.

Il problema, e dunque il caos, nasce dal fatto che molte cartelle coinvolte sono già oggetto di rateizzazione o sanatoria. Alcuni contribuenti, per paura o disinformazione, hanno tentato di pagarle di nuovo, trovandosi di fronte alla sorpresa: la cartella non è pagabile perché è già inserita in una rottamazione o in un piano di pagamento.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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