BTp a 10 anni al 4% e lo spread schizza ai massimi dal Covid

Il BTp a 10 anni è schizzato a un rendimento del 4%, mai così alto dal 2014. E lo spread è ai massimi in era Covid.
3 anni fa
1 minuto di lettura
Prezzo del BTp 2037 di nuovo a 75 centesimi
Prezzo del BTp 2037 di nuovo a 75 centesimi © Licenza Creative Commons

Corre lo spread, che nella mattinata odierna supera i 240 punti base, salendo ai massimi dalla primavera del 2020, cioè dall’inizio dell’era Covid. Il BTp a 10 anni ha sfiorato il 4% lordo, un livello che non vedeva dal 2014, da prima che l’allora governatore BCE, Mario Draghi, varasse i potenti stimoli monetari che portarono ai tassi negativi, tra l’altro anche in conseguenza del piano di acquisti dei bond. Proprio questi stimoli stanno per essere smantellati e il mercato ha reagito malamente.

Anche perché nel frattempo il nostro debito pubblico è salito sopra il 150% del PIL e l’economia italiana non è affatto cresciuta. Tutt’altro.

Il BTp a 10 anni al 4% è una notizia a dir poco grossa. Equivale al 3,5% netto. Per quanto in termini reali sia ancora al -3,4%, stando agli ultimi dati sull’inflazione, non esiste alcun paese avanzato, Grecia a parte, che offra al momento simili valori nominali. Per gli obbligazionisti, la seria possibilità di sfruttare le tensioni sui mercati per entrare a condizioni potenzialmente molto vantaggiose.

BTp a 10 anni al 4%, rischio default?

In effetti, se l’inflazione nei prossimi anni scenderà, come secondo un po’ tutte le stime e scontato dallo stesso mercato, il BTp a 10 anni si rivelerà redditizio in termini anche reali. Peraltro, il BTp 1 giugno 2032 e cedola 0,95% (ISIN: IT0005466013) prezza oggi appena sopra 76 centesimi. Da qui alla scadenza dovrà tendere necessariamente a 100, per cui l’obbligazionista avrebbe modo di uscire dal mercato anche prima rivendendo a una quotazione più alta. Possibile, quindi, che il rendimento effettivo su base annua incassato risulti ancora più alto del 4%.

Ma esiste un rischio sovrano elevato? I cds, titoli che assicurano contro il rischio default, sono saliti ai massimi dall’estate 2020. Significa che le probabilità di fallimento dell’Italia risultano attese nell’ordine del 2,36% entro i prossimi 5 anni. Parliamo di una percentuale bassissima, per quanto elevata per gli standard occidentali.

Ad ogni modo, di tensioni ben maggiori a carico del nostro debito pubblico ve ne sono state parecchie nell’ultimo decennio. Non dimentichiamo dello spread sopra 300 punti nell’autunno del 2018. Ne seguì mesi dopo un tracollo dei rendimenti e dello stesso rischio percepito sui mercati.

[email protected]

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Bonus 200 euro colf e badanti, requisiti e domanda (indicazioni ufficiali INPS)
Articolo precedente

Domanda bonus 200 euro, i patronati offrono assistenza online per non fare errori

quattordicesima sulla pensione a luglio per chi nel 2020 ha commesso questo errore, ecco però come si può facilmente intervenire.
Articolo seguente

Pensioni luglio, chi potrebbe avere la quattordicesima rafforzata (oltre al bonus 200 euro)