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Oggi: 15 Nov, 2025

Bonus prima casa in comproprietà coniugi: chiarimenti sulle due condizioni

Per beneficiare del bonus prima casa in comproprietà tra coniugi è necessario rispettare determinate condizioni. Ecco di quali si tratta.
3 mesi fa
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Bonus prima casa in comproprietà coniugi
Foto © Pixabay

Chi ha diritto al bonus prima casa in comproprietà coniugi? Come canta Eros Ramazzotti con il brano Ti sposerò perché: “Ti sposerò perché mi sai comprendere e nessuno lo sa fare come te. Ti sposerò perché hai del carattere quando parli della vita insieme a me”.

Quando si decide di costruire una vita insieme, ogni scelta, piccola o grande che sia, assume un valore speciale. Tra queste l’acquisto della casa rappresenta uno dei passi più importanti per una coppia, soprattutto per chi vuole iniziare o consolidare un progetto familiare.

È proprio in questo contesto che entra in gioco il bonus prima casa, un’agevolazione fiscale pensata per supportare chi compra il primo immobile da destinare a residenza principale.

Ma cosa succede se la casa viene acquistata in comproprietà tra coniugi? Le regole cambiano? E, soprattutto, chi ha diritto davvero a usufruire del beneficio? Per rispondere a queste domande è essenziale fare chiarezza sulle due condizioni fondamentali previste dalla normativa, che devono essere rispettate da ciascun coniuge. Entriamo nei dettagli e vediamo di quali si tratta.

Bonus prima casa in comproprietà coniugi: chiarimenti sulle due condizioni

In presenza di determinati requisiti si ha diritto al bonus prima casa che si presenta come una serie di agevolazioni fiscali. Ad esempio l’imposta di registro, se si acquista da un privato, e l’Iva, se si acquista da un’impresa, sono dovute in misura ridotta. Ma tale misura viene riconosciuta anche in caso di comproprietà? Ebbene, la risposta è affermativa, ma a patto che entrambi rispettino due requisiti ben precisi, stabiliti dalla normativa vigente e ben chiariti sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Entrando nei dettagli, per beneficiare del bonus prima casa in comproprietà tra coniugi è indispensabile che:

l’acquirente rispetta determinati requisiti (non essere titolare di un altro immobile nello stesso comune e non essere titolare su tutto il territorio nazionale di diritti di proprietà, uso, usufrutto, abitazione o nuda proprietà, su un altro immobile acquistato, anche dal coniuge, usufruendo delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa). Dal 1° gennaio 2016, i benefici fiscali sono riconosciuti anche all’acquirente già proprietario di un immobile acquistato con le agevolazioni, a condizione che la casa già posseduta sia venduta entro un anno dal nuovo acquisto.(termine prolungato a due anni dalla legge di bilancio 2025)”.

Esempi pratici agevolazioni acquisto prima casa

Per comprendere meglio come si applicano le due condizioni richieste per accedere al bonus prima casa in caso di comproprietà tra coniugi, vediamo di seguito alcuni casi concreti. A tal proposito supponiamo che due coniugi decidano di comprare insieme un nuovo immobile. Il marito ha però già acquistato anni addietro un’abitazione in un altro Comune beneficiando delle agevolazioni prima casa. Ebbene, il fatto che la vecchia casa si trovi in un Comune diverso non è rilevante. L’ostacolo è rappresentato dalla precedente fruizione del bonus da parte del marito, che preclude la possibilità di ottenere le agevolazioni sul nuovo acquisto.

Stesso discorso vale nel caso in cui i due coniugi possiedono già insieme un immobile nel medesimo Comune in cui intendono acquistare la nuova casa. In tale circostanza non è nemmeno necessario verificare se abbiano già fruito delle agevolazioni prima casa in passato, poiché la sola presenza dell’immobile nel Comune è sufficiente a far decadere il diritto. Il bonus, pertanto, non può essere concesso.

Come si evince da questi casi, per accedere al bonus prima casa in comproprietà tra coniugi è indispensabile che entrambe le condizioni siano rispettate da ciascun coniuge. In caso contrario il beneficio è negato a entrambi, anche se uno solo non rientra nei requisiti. In situazioni complesse o dubbie, quali ad esempio separazioni, usufrutto o comproprietà ereditate, si consiglia di rivolgersi a un notaio o a un consulente fiscale prima di firmare l’atto.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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