L’inflazione in Turchia è salita ulteriormente nel mese di agosto al 19,25% dal 18,95% di luglio. Dopo la pubblicazione del dato, i tassi d’interesse fissati dalla banca centrale al 19% sono ufficialmente passati in negativo in termini reali. Poiché il governatore Sahip Kavcioglu ha garantito che i tassi rimarranno più alti dell’inflazione, quali possibili ripercussioni per i bond sovrani della Turchia?
La prima conseguenza di questa ulteriore accelerazione dei prezzi al consumo sarebbe il quasi certo rinvio del taglio dei tassi. Il presidente Erdogan lo pretendeva “entro l’estate” e ha definito il dato di agosto “di svolta”, un modo per segnalare di non arrendersi all’idea di un allentamento monetario quanto prima. Ma la banca centrale ha anche alzato le previsioni sull’inflazione di fine anno dal 14,1% al 16,2%, stimandola al 9,8% per fine 2022. Il target del 5% sarebbe disatteso abbondantemente in entrambi i casi.
Bond Turchia, rendimenti apparentemente allettanti
Impossibile immaginare un taglio dei tassi nei prossimi mesi. Eppure, i movimenti che si notano sul mercato dei bond in Turchia non sono ultimamente così rilevanti. Il rendimento a 10 anni offre il 17,09%, quello a 2 anni il 18,55%. L’inversione della curva rifletterebbe aspettative d’inflazione calanti per il medio-lungo termine e tassi d’interesse elevati per il breve. Sta di fatto che la