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Oggi: 05 Dic, 2025

Il bond a 100 anni di Israele non paga alcun effetto stigma

Il bond a 100 anni emesso da Israele all'inizio della pandemia non segnala di essere rimasto vittima della stigmatizzazione sui mercati.
2 mesi fa
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Bond di Israele a 100 anni
Bond di Israele a 100 anni © Licenza Creative Commons

La guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza sta avendo un impatto anche sul mercato dei bond. I fondi d’investimento sono oggetto di richieste da parte di numerosi clienti per il boicottaggio dei titoli del debito emessi dal governo di Tel Aviv. E alcuni stanno liberandosene per non finire nell’occhio del ciclone. Le attenzioni si concentrano sui cosiddetti “war bonds”, emessi dopo i tragici fatti del 7 ottobre 2023 e con l’obiettivo di finanziare la lotta al terrorismo palestinese.

Bond di Israele emesso a inizio pandemia

Israele emise anni fa un bond particolare e denominato in valuta americana, in quanto debuttò sul mercato con una durata di 100 anni.

Trattasi della scadenza del 3 aprile 2120 (ISIN: US46513JB593). L’importo raccolto fu allora di 1 miliardo di dollari. Eravamo agli inizi della pandemia e i proventi servirono per fronteggiare l’emergenza medica. Lo stato ebraico sarebbe diventato un modello di riferimento nel mondo per le vaccinazioni di massa.

Effetto stigma per scadenza a 100 anni?

Ci chiediamo che il bond di Israele a 100 anni sia rimasto vittima della stigmatizzazione imperante anche sui mercati e riguardante l’emittente. Sappiamo che il titolo stacca una cedola annua lorda del 4,50% e venne emesso alla pari. Dunque, debuttò con un rendimento del 4,50%. Non esiste un titolo del debito USA confrontabile per scadenza. I Treasury arriva fino a un massimo di 30 anni. Per questa ragione abbiamo deciso di confrontare il rendimento con quello offerto dal trentennale americano.

Ebbene, al tempo dell’emissione il premio offerto dal bond di Israele fu di 320 punti base o 3,20%. Elevatissimo, trattandosi di un emittente “investment grade” e con alti rating. Tutto sommato, però, giustificabile per via dell’elevata durata.

Oggi, il bond di Israele a 100 anni quota sul mercato secondario a poco più di 72 centesimi. Il suo rendimento è salito sopra il 6,30%. Tuttavia, anche il Treasury a 30 anni è passato nel frattempo dall’1,30% a più del 4,70%. Ed ecco che il premio si è dimezzato a circa 160 punti base o 1,60%.

Rating tagliati e deficit alto

A ben vedere, quindi, l’effetto stigma non starebbe travolgendo questa scadenza centenaria. E considerate che dall’emissione sono cambiate alcune cose. I rating israeliani sono stati tagliati e le prospettive restano negative per tutte le tre agenzie internazionali principali. Per S&P siamo passati da AA- con outlook stabile ad A con outlook negativo. Per Fitch da A+ (stabile) ad A (negativo). Infine, per Moody’s da A1 (positivo) a Baa1 (negativo).

Il rapporto tra debito e Pil è persino leggermente diminuito al 69% di fine 2024, ma il deficit rimane elevato per finanziare le spese belliche. Dal 6,8% dell’anno scorso, è atteso al 5,2% quest’anno. E adesso vediamo se il bond di Israele a 100 anni sia stato in grado di offrire valore agli obbligazionisti della prima ora. Le cedole dall’emissione ammontano al 24,75% del capitale nominale investito. Tra qualche giorno vi sarà lo stacco dell’undicesima. C’è da mettere in conto, però, che il dollaro si è indebolito contro l’euro di circa l’8%.

Per un investitore ciò significa che il valore effettivo di ciascuna cedola si va abbassando.

Bond Israele, rendimento effettivo dall’emissione

E dall’emissione c’è stata un’inflazione cumulata in Italia prossima al 19%. Facendo un rapido calcolo, otteniamo che il rendimento effettivo reale è stato del -5%. Il peggio verrebbe nel caso di disinvestimento. Poiché la quotazione di mercato è a sconto di quasi il 28%, l’obbligazionista subirebbe una perdita netta in termini reali del 29% con la rivendita. Ma questo non c’entra con l’effetto stigma di cui dicevamo sopra. Il bond di Israele si è deprezzato per via del rialzo globale dei rendimenti, specie sul tratto lungo della curva. Considerate che la scadenza omologa dell’Austria si acquista oggi per appena 30 centesimi, mentre dopo l’emissione era salita sopra la pari.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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