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Oggi: 05 Dic, 2025

Blocco età pensionabile sulle pensioni, ecco che sta per fare il governo

Il governo vuole produrre il blocco dell'aumento dell'età pensionabile, ma cosa rischia di accadere dopo? Ecco le ultime sulle pensioni.
5 mesi fa
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pensione
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Nel sistema pensionistico italiano esiste un meccanismo particolare che collega le pensioni all’aspettativa di vita della popolazione.
Per “aspettativa di vita” si intende la durata media della vita degli italiani, calcolata su base statistica e aggiornata ogni anno dall’Istat.

Se i dati Istat indicano un aumento della speranza di vita, una cosa succede; se invece mostrano una flessione, ne accade un’altra. Questi numeri incidono sul sistema previdenziale, sia nel calcolo degli importi, sia nei requisiti anagrafici richiesti per il pensionamento.

Ad oggi, secondo gli ultimi dati, la vita media in Italia è in costante crescita.
Merito di stili di vita migliori, prevenzione e cure sanitarie sempre più efficaci.

In parole semplici, oggi si muore più tardi rispetto al passato.

Tuttavia, un dato positivo per la salute pubblica si traduce in un effetto negativo sulle pensioni.
Infatti, più si vive a lungo, più aumentano i requisiti per accedere alla pensione, almeno sulla carta. Ma all’orizzonte c’è anche un piano B che potrebbe scongiurare l’aumento.

Blocco dell’età pensionabile: ecco cosa potrebbe fare il governo

Cresce la preoccupazione tra chi ha in programma di andare in pensione nei prossimi anni. Se il 2026 sembra ormai confermato senza variazioni nei requisiti ordinari, è il 2027 a far tremare molti lavoratori.

Durante la pandemia, la vita media in Italia è diminuita, evento raro ma significativo. Questo ha portato a due effetti:

  1. Coefficienti di trasformazione più favorevoli per il biennio 2023–2024;
  2. Un effetto “ritardato” che potrebbe rivelarsi utile proprio nel 2027.

Cosa sono i coefficienti di trasformazione e come funzionano

I coefficienti di trasformazione sono dei moltiplicatori usati per convertire il montante contributivo in pensione.

Vengono aggiornati ogni due anni e sono influenzati direttamente dall’aspettativa di vita.

Quando la vita media scende, i coefficienti diventano più vantaggiosi, come accaduto in seguito alla pandemia. Quando invece la vita media aumenta, i coefficienti peggiorano, rendendo meno conveniente la pensione.

L’aggiornamento del 2025 ha già portato coefficienti meno favorevoli rispetto al biennio precedente. E la tendenza negativa potrebbe proseguire anche nel 2027, con coefficienti sempre più penalizzanti.

I requisiti per la pensione salgono, ma non scendono mai

A differenza dei coefficienti, i requisiti anagrafici per il pensionamento (soprattutto l’età) non diminuiscono mai, nemmeno se l’aspettativa di vita cala.
In pratica, se si registra una diminuzione della vita media, i requisiti restano invariati, mentre quando si registra un aumento, scattano gli adeguamenti.

Dopo la pandemia, la vita media degli italiani è diminuita di 4 mesi, ma l’età pensionabile è rimasta ferma a 67 anni, invariata dal 2019, quando era stata aumentata di 5 mesi.

Ora però la vita media è aumentata di 7 mesi rispetto al livello pandemico. Se si “scontano” i 4 mesi già acquisiti, l’incremento effettivo per il 2027 sarebbe di 3 mesi, portando l’età pensionabile a 67 anni e 3 mesi.

Pensioni dal 2027: blocco dell’età pensionabile o nuovo incremento?

Perché parliamo al condizionale?
Perché, in assenza di un decreto del governo, l’aumento dell’età pensionabile non può entrare in vigore automaticamente.

Serve infatti un provvedimento ufficiale per ratificare la modifica.

Ma attenzione: lo stesso decreto che può confermare l’aumento può anche bloccarlo.
Ed è proprio questa l’ipotesi più accreditata: il governo sembra intenzionato a sospendere l’incremento previsto per il 2027.

Una scelta che va in direzione opposta rispetto agli obiettivi di sostenibilità del sistema pensionistico, spesso citati come motivazione per gli aumenti.
Infatti, se l’età pensionabile non sale, l’INPS sarà chiamato a pagare pensioni per più mesi, generando un potenziale disavanzo che il sistema previdenziale non può sostenere a lungo.

Il vero ostacolo a un blocco definitivo dell’età è di tipo finanziario: mancano le risorse per coprire i maggiori costi derivanti da pensionamenti più lunghi. Ma, per ora, la priorità del governo sembra essere quella di evitare ulteriori penalizzazioni per chi è vicino alla pensione.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.