Dal 2000 il tuo quotidiano indipendente su Economia, Mercati, Fisco e Pensioni
Oggi: 05 Dic, 2025

Blocco età pensionabile e stop all’adeguamento alle aspettative di vita, a che punto siamo?

Non è più così certo il blocco dell'età pensionabile e quindi presto i requisiti per le pensioni potrebbero tornare a salire.
2 mesi fa
2 minuti di lettura
legge di bilancio
© Licenza Creative Commons

Non c’è ancora nulla di concreto, manca una proposta ufficiale, ma c’è l’apertura a discuterne. Sono bastate poche parole della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per far riemergere lo spettro dell’aumento dei requisiti pensionistici dal 2027. Un rischio che non è mai scomparso del tutto, ma che negli ultimi tempi sembrava essersi attenuato grazie alla volontà del governo di bloccare questo scatto.

Sembrava esserci una ferma intenzione dell’esecutivo, e invece è arrivata la doccia fredda: il governo riflette sullo stop al blocco. Anzi, interpretando le parole della Meloni, è più probabile che lo stop non arrivi. Blocco età pensionabile a rischio, quindi?

Nel 2026 non ci saranno conseguenze per chi compirà 67 anni e accederà regolarmente alla pensione di vecchiaia, né per chi raggiungerà i 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne) per la pensione anticipata ordinaria.

Ma dal 2027 lo scenario potrebbe cambiare, con il concreto rischio di generare nuovi mini esodati, come da tempo qualcuno temeva.

Blocco età pensionabile e stop all’adeguamento alle aspettative di vita

Ciò che sembrava solo questione di tempo rischia di non vedere mai la luce. Servono infatti circa 4 miliardi di euro per portare a compimento lo stop all’adeguamento dei requisiti pensionistici alle aspettative di vita, a partire dal blocco dell’età pensionabile.

Un tema che, curiosamente, unisce forze politiche molto distanti: dalla Lega alla sinistra, fino alla CGIL, con il leader Landini che su questo punto si trova in linea con Salvini.

Bloccare l’aumento dell’età, che dal 2027 dovrebbe portare l’accesso alla pensione di vecchiaia a 67 anni e 3 mesi, è auspicabile ma tutt’altro che semplice.

Auspicabile perché già la CGIL aveva lanciato l’allarme sul rischio di nuovi esodati: non un’ondata massiccia, ma comunque un problema sociale.

Parliamo in particolare di chi è già in prepensionamento con strumenti come isopensione e contratti di espansione, ovvero scivoli aziendali finanziati dalle imprese. In questi casi, l’INPS eroga un assegno simile a una pensione ordinaria, coprendo anche i contributi figurativi fino ai 67 anni. Se l’età pensionabile venisse spostata a 67 anni e 3 mesi, i lavoratori rischierebbero di trovarsi per 3 mesi senza copertura.

Ecco le ultime indiscrezioni e perché c’è il rischio che si fermi tutto

Lo stop all’adeguamento del 2027 è al centro dei lavori sulla legge di Bilancio, insieme ad altri interventi:

  • nuove pensioni a 64 anni con rendite e TFR inclusi nel meccanismo;
  • introduzione della Quota 41 flessibile al posto della Quota 103;
  • rafforzamento di Opzione Donna.

Ma a conti fatti è proprio il blocco dell’età pensionabile a pesare di più per le casse dello Stato: un esborso stimato in 4 miliardi, che secondo alcuni esperti si tradurrebbe in un aggravio di debito per le future generazioni.

Le stime divergono: l’INPS parla di una perdita di circa 1 miliardo l’anno, mentre l’UPB (Ufficio Parlamentare di Bilancio) quantifica in 3-4 miliardi complessivi il costo dell’operazione. In ogni caso, significherebbe un aumento dello 0,4% dell’incidenza della spesa previdenziale sul PIL.

Se alla luce di questi calcoli non ci sarà lo stop, dal 2027 le pensioni di vecchiaia si allontaneranno. Di conseguenza, aumenterà anche il requisito anagrafico per l’assegno sociale e per le pensioni anticipate contributive e simili.

E non è tutto: oltre al requisito anagrafico, l’adeguamento toccherebbe anche quello contributivo delle pensioni anticipate ordinarie. Poiché queste non hanno un limite di età, l’unico requisito da irrigidire è proprio quello dei contributi. Dal 2027 servirebbero quindi 43 anni e 1 mese di versamenti per gli uomini e 42 anni e 1 mese per le donne.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

calcolo pensione ecco quando prendi meno.
Articolo precedente

Pensioni: 200 o 300 euro al mese in meno, ecco perché molti prendono meno di ciò che dovrebbero

andare in pensione
Articolo seguente

Tutte le variabili per la pensione a 64 anni