Il Tesoro ha annunciato che, non essendoci esigenze di liquidità particolari, le aste di titoli di stato a in calendario per il 29 e 30 dicembre sono state cancellate. Si trattava rispettivamente di Bot e BTp short term e di bond medio-lunghi. Si terrà, invece, quella di giovedì 11 per l’emissione di tre nuove tranche di altrettanti BTp a 4 e 5 anni. Obiettivo della raccolta: 5 miliardi di euro. Il giorno successivo si terrà, come sempre, l’asta supplementare rivolta esclusivamente agli “Specialisti in titoli di stato” e durante la quale potrà essere raccolto fino ad un ulteriore 1 miliardo.
Dettagli dei tre bond
Nel dettaglio, saranno offerte: la nona tranche del BTp a 4 anni con scadenza 15 gennaio 2029 (ISIN: IT0005660052) e cedola 2,35% per 2,5-3 miliardi di euro; l’ottava tranche del BTp a 5 anni con scadenza 1 ottobre 2030 e cedola 2,70% (ISIN: IT0005654642) per 0,75-1 miliardo; l’undicesima tranche di un altro BTp a 4 anni con scadenza 1 ottobre 2029 con cedola 3% (ISIN: IT0005611055) per 0,75-1 miliardo.
Per tutti il regolamento delle sottoscrizioni sarà il 15 dicembre.
Aste leggere a dicembre
Le aste di dicembre sono solitamente “leggere”, dato che il Tesoro arriva alla fine dell’anno con quasi tutta la liquidità necessaria a soddisfare il fabbisogno dello stato già raccolta. Gli stessi mercati sono meno disponibili ad investire, vuoi per il clima semi-festivo e vuoi anche per l’imminente chiusura dei libri ordini in vista della riapertura a gennaio.
Il BTp a 4 anni del gennaio 2029, la cui durata residua è ormai scesa a poco più di tre anni, si acquista sul Mercato obbligazionario Telematico sotto la pari, a 99,38 centesimi. Offre un rendimento lordo a scadenza del 2,58%.
Anche il BTp a 5 anni quota sotto la pari, a 99,41 centesimi e rendendo il 2,85%. Infine, l’altro BTp a 4 anni con scadenza ottobre 2029 si compra ben sopra la pari, a 101,18 e per un rendimento del 2,69%. Questa distinzione è data dalla cedola relativamente elevata del 3%, che tiene i prezzi più alti.
BTp a 4 e 5 anni scadenze predilette
Con lo spread ai minimi dal 2009 e sotto i 70 punti base, investire nei titoli di stato è diventato meno generoso che in passato. D’altra parte, le scadenze medio-brevi possono servire a mettere a frutto i risparmi senza esporsi a rischi sostanziali. Anche nel caso di un’improvvisa risalita dei rendimenti, la discesa dei prezzi sarebbe contenuta per via della bassa “duration”. I BTp a 4 e 5 anni sono un tratto della curva prediletto dalle famiglie per queste ragioni, come confermano anche le emissioni retail di questi anni.
giuseppe.timpone@investireoggi.it

