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Asta BTp short term e BTp€i 28 marzo, ecco i titoli offerti dal Tesoro e a quali condizioni

Il Tesoro offrirà in asta BTp short term e BTp€i, cioè titoli di stato indicizzati all'inflazione Eurostat. Ecco importi e condizioni.
3 anni fa
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Asta bond del Tesoro 13 febbraio
Asta bond del Tesoro 13 febbraio © Licenza Creative Commons

Martedì 28 marzo, il Tesoro punta a raccogliere da un minimo di 4,25 a un massimo di 5,5 miliardi di euro attraverso l’emissione di tre titoli di stato. L’asta riguarderà un BTp short term, un BTp€i e un altro BTp di durata residua medio-breve. Vediamo nel dettaglio quali sono i bond e le loro caratteristiche:

  • BTp 1 dicembre 2024, cedola 2,50% (ISIN: IT0005045270), 14-esima tranche, 1-1,25 miliardi;
  • BTp short term 28 marzo 2025, cedola 3,40% (ISIN: IT0005534281), terza tranche, 2,25-2,75 miliardi;
  • BTp€i 15 maggio 2033, cedola reale 0,10% (ISIN: IT0005482994), 14-esima tranche, 1-1,5 miliardi.

Il primo bond ha durata residua inferiore ai due anni e offriva ieri un rendimento alla scadenza appena sotto il 3% lordo con una quotazione di circa 99,22 centesimi.

Il BTp short term ha durata residua di due anni esatti e un rendimento lordo del 3,16% con una quotazione di 100,50 al termine della seduta di ieri, cioè di poco sopra la pari. Infine, c’è il BTp€i 2033, che è un bond indicizzato all’inflazione Eurostat e con durata residua di dieci anni. Questo titolo attualmente si acquista sul mercato secondario a meno di 84 centesimi, offrendo così un rendimento reale alla scadenza in area 1,85%. Esso si confronta con il 4,05% offerto ieri dal decennale italiano con cedola fissa.

BTp€i conveniente con inflazione moderata

Da questi dati emerge che il mercato sconterebbe un’inflazione europea media annua quasi del 2,20%, leggermente sopra il target BCE del 2%. Questo bond può proteggere il capitale dalla perdita del potere di acquisto e in una fase come questa si rivela appetibile. D’altra parte bisogna fare bene i conti, perché se le previsioni attuali sopravvalutassero l’inflazione, il rischio per l’obbligazionista sarebbe di acquistare un bond meno redditizio di uno ordinario di pari durata.

I due bond con cedola fissa sono di medio-breve durata e offrono rendimenti non esaltanti. Tuttavia, se l’alternativa fosse di lasciare la liquidità infruttifera su qualche conto corrente o impiegarla a tassi infimi su un conto deposito, meglio sarebbe farci un pensierino. Interessante, in particolare, il BTp short term per via della cedola più sostanziosa e una quotazione appena sopra la pari.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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