Asta mensile del Tesoro per l’emissione dei nuovi Bot a 6 mesi. Si terrà martedì 29 luglio ed è stata annunciata ieri. L’importo emesso sarà di 6,5 miliardi di euro, a cui va aggiunto fino ad un altro 10% all’asta supplementare del giorno successivo e riservata agli “Specialisti in titoli di stato”. La data di regolamento è stata fissata per giorno 31 luglio. Quanto alla scadenza del titolo, sarà il 31 gennaio 2026. Pertanto, la durata sarà esattamente di 183 giorni.
Tassi BCE fermi dopo un anno
L’asta del Bot a 6 mesi coincide con una scadenza di 9,675 miliardi relativi a titoli emessi con la medesima durata iniziale. Questo significa che se gli obbligazionisti rinnovassero i titoli in portafoglio, automaticamente genererebbero una domanda già superiore all’offerta.
Inoltre, le dimensioni del nostro debito pubblico non aumenteranno a seguito di questa operazione. Al contrario, diminuiranno di almeno 2,5 miliardi.
E veniamo al rendimento. L’asta del Bot a 6 mesi arriva dopo che la Banca Centrale Europea ha tenuto i tassi di interesse fermi per la prima volta dopo un anno. L’istituto ha segnalato l’elevata incertezza macroeconomica per effetto principalmente delle tensioni commerciali. Il mercato rinvia tra la fine dell’anno e i primi mesi del 2026 l’attesa per un nuovo taglio dei tassi. Il rendimento è sceso sotto il 2% sul tratto breve della curva. Ci aspettiamo che il prezzo di aggiudicazione sia superiore ai 99 centesimi.
Asta Bot 6 mesi, esempio di investimento
Cosa succede se intendete investire una cifra di 10.000 euro all’asta del Bot a 6 mesi? Stando alle previsioni di cui sopra, spenderete qualcosa come 9.900 euro per acquistarlo. E alla fine del gennaio prossimo ricevereste un rimborso di 10.000 euro. La differenza dei 100 euro sarebbe il vostro rendimento. Qualcosa come l’1%, ma ottenuto in metà anno, per cui diventa il 2% annualizzato.
Un tipo di investimento che si addice a chi vuole restare liquido, in alternativa al denaro infruttifero parcheggiato in banca. Magari nell’attesa di investire la somma alla scadenza in asset più allettanti, non necessariamente obbligazionari.
giuseppe.timpone@investireoggi.it