Si terrà venerdì 10 ottobre l’asta per l’emissione dei nuovi Bot a 12 mesi. L’annuncio del Tesoro è arrivato ieri sera. L’offerta riguarderà un importo di 9 miliardi di euro. All’asta supplementare di lunedì 13 ci sarà una seconda tranche dell’importo massimo di 900 milioni, cioè pari al 10% delle assegnazioni precedenti. Entro domani 9 ottobre, invece, ci sarà tempo per ricevere le prenotazioni del pubblico.
Previsioni sul rendimento
Il Bot a 12 mesi in asta per questo mese di ottobre avrà una durata esatta di 365 giorni. La data di emissione coinciderà con quella di regolamento ed è stata fissata per giorno 14. La scadenza sarà il 14 ottobre del 2026.
Da notare che proprio martedì prossimo arriveranno a scadenza altri Bot annuali per un controvalore nominale di 9 miliardi. Ciò terrà verosimilmente alta la domanda.
Quale rendimento dovremmo attenderci? All’asta di settembre i Bot a 12 mesi esitarono un 2,03%, frutto di un prezzo di aggiudicazione inferiore ai 98 centesimi. E stando alle attuali condizioni di mercato, all’incirca sarebbe questo il rendimento. Anzi, possibilmente anche appena più alto. In altre parole, un lotto minimo di 1.000 euro verrebbe collocato sul mercato per meno di 980 euro.
Asta Bot di ottobre tra tensioni geopolitiche
L’asta Bot di ottobre arriva in giorni delicati per le tensioni politiche in Francia. Entro oggi sapremo se il presidente Emmanuel Macron scioglierà l’Assemblea Nazionale di nuovo o nominerà il sesto primo ministro in meno di due anni. Ipotesi non più esclusa anche quella delle dimissioni. I rendimenti francesi hanno persino superato quelli italiani nelle ultime sedute.
Il tratto della curva più impattato è quello medio-lungo.
Il tratto breve risente più direttamente della politica monetaria. Solo se la Banca Centrale Europea segnalasse di voler tornare a tagliare i tassi di interesse, i rendimenti scenderebbero. Ma con un’inflazione nell’Eurozona risalita al 2,2% a settembre per le stime preliminari dell’Eurostat, difficile che possa accadere. A meno che la crisi politica in Francia e/o le condizioni macro nell’area non peggiorassero significativamente.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
