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Oggi: 05 Dic, 2025

Assegno unico nel 2026: importi ritoccati contro l’inflazione, aumenti contenuti

Dal 2026 l’assegno unico subirà un lieve aumento: importi e soglie ISEE saranno rivalutati per effetto dell’inflazione
2 mesi fa
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aumento assegno unico
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A partire da gennaio 2026 l’importo dell’assegno unico per i figli a carico subirà un nuovo aggiornamento. Come previsto ogni anno, anche questa volta il valore del contributo economico sarà rivalutato per tenere conto dell’inflazione, con l’obiettivo di tutelare il potere d’acquisto delle famiglie italiane. Il meccanismo, ormai consolidato, adegua automaticamente sia gli importi dell’assegno sia le soglie ISEE che determinano l’entità del beneficio spettante.

Assegno unico: un aumento moderato dopo gli anni dell’alta inflazione

Negli anni passati gli aumenti erano stati significativi, soprattutto a causa dell’impennata dei prezzi seguita alla crisi pandemica.

Tuttavia, per il 2026 la crescita sarà più contenuta. Le previsioni contenute nel Documento programmatico di finanza pubblica stimano infatti un’inflazione per il 2025 pari al 1,6%. Questo tasso verrà applicato come riferimento per la rivalutazione, determinando un incremento complessivo più lieve rispetto agli anni precedenti.

Pur trattandosi di un adeguamento limitato, la misura conserva la sua importanza nel garantire continuità e stabilità economica alle famiglie, in particolare a quelle con redditi medio-bassi, che più risentono delle variazioni dei prezzi.

L’assegno unico: un sostegno universale per le famiglie con figli

L’assegno unico rappresenta oggi uno dei pilastri del sistema di welfare familiare italiano. Gestito dall’INPS, viene riconosciuto a tutte le famiglie residenti in Italia con figli fiscalmente a carico (ai fini ISEE). Spetta per ogni figlio fino ai 21 anni di età, mentre in caso di disabilità il diritto è garantito senza limiti di età. Dal 18° anno di età del figlio e fino a 21 anni l’assegno unico, tuttavia, spetta purchè in capo al figlio siano rispettate specifiche condizioni (ad esempio deve essere studente).

Questa misura, entrata in vigore il 1° marzo 2022, ha unificato e sostituito una serie di precedenti bonus e detrazioni, come l’assegno per il nucleo familiare e le detrazioni fiscali per figli a carico. In questo modo, il sistema è diventato più semplice, trasparente ed equo, permettendo a ogni nucleo di ricevere un sostegno proporzionato alla propria condizione economica. E’ pagato direttamente dall’INPS (non in busta paga) e va da marzo a febbraio dell’anno successivo.

Come viene calcolato l’importo

L’entità dell’assegno unico non è uguale per tutti: varia in base a diversi fattori che incidono sul calcolo complessivo. I principali elementi che determinano l’importo spettante sono:

  • L’ISEE familiare, che misura la situazione economica complessiva del nucleo;
  • Il numero di figli a carico, con maggiorazioni per nuclei numerosi;
  • La presenza di figli con disabilità, che comporta importi più elevati e senza limiti d’età;
  • L’età dei figli, poiché al compimento dei 18 anni gli importi subiscono un ridimensionamento.

Grazie a questi criteri, il beneficio risulta modulato in modo proporzionale e tiene conto delle effettive esigenze delle famiglie.

Rivalutazione delle soglie ISEE per il 2026

L’adeguamento annuale non si limita a ritoccare gli importi dell’assegno, ma riguarda anche i limiti ISEE che determinano le fasce di accesso.

Nel 2026, le soglie saranno aggiornate in base alla crescita dei prezzi al consumo.

In particolare, in base alle attuali stime:

  • la soglia minima, che consente di ricevere l’importo massimo, passerebbe da 17.227,33 euro a circa 17.503,97 euro;
  • la soglia massima, oltre la quale si percepisce soltanto l’importo base, aumenterebbe da 45.595,02 euro a circa 46.322,54 euro.

Si tratterebbe di un adeguamento coerente con la variazione del costo della vita, che permetterebbe di mantenere invariata la platea dei beneficiari, evitando che famiglie con redditi appena superiori restino escluse dal pieno vantaggio.

Assegno unico: nuovi importi mensili previsti da gennaio 2026

L’aumento stimato del 1,6% si tradurrà in piccoli ritocchi anche sugli importi effettivamente percepiti ogni mese. A partire da gennaio 2026, le famiglie dovrebbero ricevere:

  • un importo massimo di circa 204,22 euro per figlio, rispetto agli attuali 201 euro;
  • un importo minimo di circa 60,15 euro, in aumento rispetto ai 59 euro attuali.

Sebbene si tratti di un incremento modesto, l’adeguamento servirebbe a mantenere costante il valore reale del beneficio, assicurando che l’assegno unico continui a rappresentare un valido sostegno contro l’erosione del reddito familiare.

Adeguamento assegno unico: un meccanismo flessibile in attesa dei dati definitivi

Le cifre indicate restano, comunque, provvisorie e dovranno essere confermate una volta noto il tasso di inflazione definitivo per il 2025. Solo allora l’INPS potrà aggiornare ufficialmente gli importi e le soglie ISEE.

Il sistema di rivalutazione annuale consente di reagire in modo flessibile alle variazioni economiche, evitando che l’assegno unico perda valore nel tempo. In caso di inflazione più alta del previsto, gli importi verrebbero adeguati di conseguenza, assicurando una protezione costante del potere d’acquisto.

Riassumendo

  • Dal 2026 l’assegno unico sarà rivalutato del 1,6% per l’inflazione.
  • L’aumento sarà moderato rispetto agli anni post-pandemia.
  • L’assegno spetta per figli fino a 21 anni o senza limiti se disabili.
  • Importi variabili in base a ISEE, numero, età e disabilità dei figli.
  • Nuove soglie ISEE: massimo 17.503,97 €, minimo 46.322,54 €.
  • Importi aggiornati: massimo 204,22 €, minimo 60,15 €, in attesa conferma.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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