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Oggi: 05 Dic, 2025

Assegno inclusione (ADI): cresce il numero dei beneficiari e aumentano gli importi

L’assegno inclusione (ADI) si conferma misura chiave contro la povertà, con beneficiari e importi in costante aumento.
4 mesi fa
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assegno inclusione
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L’assegno inclusione (ADI), il sostegno economico che ha preso il posto del Reddito e della Pensione di Cittadinanza dal gennaio 2024, al centro dell’ultimo aggiornamento pubblicato dall’INPS nell’ambito dell’Osservatorio statistico dedicato. I dati offrono uno spaccato dettagliato sull’andamento della misura nei suoi primi diciotto mesi di operatività.

Assegno di inclusione: un sostegno per oltre due milioni di cittadini

Come si legge nel comunicato INPS sui dati dell’ADI (assegno do inclusione) pubblicato il 31 luglio 2025, nel periodo che va da gennaio 2024 a giugno 2025, sono stati 868 mila i nuclei familiari che hanno ottenuto almeno una mensilità della prestazione.

Un numero che si traduce in circa 2,1 milioni di persone coinvolte in tutto il Paese. L’importo medio erogato mensilmente si è attestato sui 669 euro, mentre la composizione media delle famiglie beneficiarie è di circa 2,4 persone per nucleo.

Questi numeri confermano l’ampia portata del provvedimento, che ha l’obiettivo non solo di garantire un sostegno economico alle famiglie in difficoltà, ma anche di promuovere l’inclusione sociale e lavorativa dei soggetti più fragili.

Forte concentrazione al Sud e nelle Isole

Uno degli aspetti più evidenti emersi dai dati è la distribuzione geografica dei beneficiari. Il 68% delle famiglie che ricevono l’assegno inclusione (ADI) risiede nelle regioni meridionali e insulari. Se si guarda, invece, al totale delle persone coinvolte, la percentuale sale ulteriormente, arrivando al 73%.

Questo dato non sorprende, alla luce delle storiche disparità territoriali in termini di reddito, occupazione e servizi sociali. Il Mezzogiorno continua a mostrare un maggiore bisogno di interventi pubblici a sostegno del reddito.

Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025

A partire dal 1° gennaio 2025, l’assegno inclusione (ADI) è stato soggetto di modifiche.

La Legge di Bilancio ha infatti previsto l’innalzamento dei limiti economici per l’accesso alla misura. In altre parole, possono accedere all’ADI anche famiglie con un valore dell’ISEE e del reddito familiare lievemente più elevato rispetto al passato.

Oltre a ciò, è stata introdotta una nuova modalità di attribuzione automatica del coefficiente di scala di equivalenza, che tiene conto del carico di cura all’interno del nucleo familiare. Tale meccanismo si applica in presenza di specifici requisiti e mira a valorizzare ulteriormente le situazioni di maggiore fragilità, ad esempio famiglie con disabili o persone anziane non autosufficienti.

Assegno inclusione: cresce il numero delle famiglie assistite nel 2025

Nel primo semestre del 2025, i nuclei familiari che hanno ricevuto almeno un pagamento dell’assegno inclusione (ADI) sono saliti a quota 750 mila. Si tratta di un incremento di circa il 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a conferma dell’allargamento progressivo della platea dei beneficiari e della stabilizzazione della misura nel sistema di welfare nazionale.

Questa crescita può essere attribuita anche all’introduzione delle soglie ISEE più elevate, che ha consentito l’accesso a nuovi soggetti precedentemente esclusi.

Giugno 2025: un quadro dettagliato della platea

Con riferimento al solo mese di giugno 2025, l’INPS ha registrato quasi 666 mila famiglie che hanno ricevuto l’assegno inclusione (ADI).

L’importo medio versato è stato pari a 694 euro, leggermente superiore rispetto alla media dei mesi precedenti.

All’interno di questo bacino di beneficiari si evidenziano alcune caratteristiche interessanti:

  • in 251 mila famiglie sono presenti minori, a testimonianza del ruolo centrale dell’ADI nel supporto alla genitorialità e alla tutela dei più piccoli;
  • in 261 mila casi, tra i componenti del nucleo figura almeno una persona con disabilità;
  • in 341 mila famiglie vi è almeno un componente di età pari o superiore ai 60 anni, sottolineando l’importanza del sostegno per gli anziani;
  • circa 13 mila famiglie includono soggetti definiti in condizione di “svantaggio”, secondo le specifiche classificazioni normative.

Infine, 236 mila famiglie si trovano a gestire carichi di cura rilevanti, come l’assistenza continuativa a persone non autosufficienti.

Un bilancio provvisorio ma significativo per l’assegno di inclusione

A un anno e mezzo dalla sua introduzione, l’assegno inclusione (ADI) mostra risultati significativi, sia in termini numerici che qualitativi. Il numero dei beneficiari è in aumento, così come l’importo medio percepito.

La prevalenza del beneficio nelle regioni del Sud e la forte incidenza su famiglie con minori, anziani o disabili, indicano una chiara tendenza: l’ADI si configura come un sostegno mirato alle situazioni di maggiore difficoltà, ma che si sta progressivamente estendendo anche per via degli adeguamenti normativi.

Riassumendo

  • L’ADI ha coinvolto 2,1 milioni di persone tra gennaio 2024 e giugno 2025.
  • L’importo medio mensile ricevuto è stato di 669 euro per nucleo familiare.
  • Il 73% dei beneficiari si concentra nelle regioni del Sud e nelle Isole.
  • Dal 2025, soglie ISEE più alte e nuove regole sul carico di cura.
  • Aumentati i beneficiari nel primo semestre 2025: +7% rispetto all’anno precedente.
  • Giugno 2025: 666 mila nuclei, molti con minori, disabili o anziani.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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