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Oggi: 05 Dic, 2025

L’affrancamento per l’oro con aliquota del 12,50%, ecco come funzionerebbe

Il governo studia l'ipotesi di un affrancamento dell'oro a fini fiscali per aumentare il gettito, agevolando i possessori di lingotti e monete.
4 settimane fa
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Affrancamento fiscale per l'oro
Affrancamento fiscale per l'oro © License Creative Commons

Mancano pochi giorni al termine ultimo fissato al 14 novembre per presentare gli emendamenti alla legge di Bilancio. Il governo avrebbe pronta una nuova proposta per accrescere il gettito fiscale nel 2026 tramite l’affrancamento dell’oro ai fini fiscali. Se n’è già parlato nei giorni scorsi. Tra le misure approvate dal Consiglio dei ministri, due hanno indisposto particolarmente alcuni partiti della maggioranza: l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi e la doppia imposizione sui dividendi infra-gruppo. Solo quest’ultima misura porterebbe nelle casse dello stato fino a 1 miliardo in più all’anno. Per depotenziarla o cancellarla del tutto servono risorse alternative.

Affrancamento oro, come funziona

E l’affrancamento dell’oro può contribuire in misura rilevante a tale fine, se non totale. Dallo scorso anno, la tassazione del metallo giallo è quadruplicata per coloro che non sono in grado di dimostrare con relativa fattura il prezzo e la data di acquisto. Quanti di noi mantengono lo scontrino di gioielli, lingotti e monete acquistati anni o decenni prima? Fino al 2023 l’aliquota del 26% gravava su un quarto del prezzo di rivendita. Dal 2024 grava sull’intero importo, salvo l’ipotesi di cui sopra. Dunque, la tassazione è passata dal 6,5% al 26%.

Per agevolare le rivendite il governo sta pensando di offrire la possibilità di un affrancamento con aliquota del 12,50%. L’ipotesi circolata nei giorni scorsi era del 18%. Come funzionerebbe? Il possessore di oro aggiornerebbe il valore ai fini fiscali alla data in cui aderirebbe all’iniziativa, versando l’aliquota richiesta sull’intero prezzo. Ad esempio, ho acquistato un gioiello che oggi mi viene valutato 10.000 euro? Verserò al fisco 1.250 euro, eventualmente fino a tre rate.

L’adesione dovrebbe avvenire entro il 30 giugno 2026 e il pagamento (almeno della prima rata) entro il settembre successivo.

Risparmio d’imposta con pagamento immediato

Con l’affrancamento non è detto che debba rivendere necessariamente l’oro dichiarato. Posso anche continuare a trattenerlo in casa o presso una cassetta di sicurezza. Quando in futuro decidessi di rivenderlo, a quel punto pagherei il 26% non già sull’intero importo, bensì sull’eventuale differenza di valore con il prezzo di affrancamento. Esempio: il mio gioiello nel 2029 mi verrà valutato 15.000 euro? Al fisco dovrei versare il 26% di 5.000 euro (1.300 euro), dato che sui primi 10.000 euro ho già pagato 1.250 euro.

Dai calcoli emerge che pagherei complessivamente 2.550 euro, anziché 3.900 euro come da tassazione ordinaria. Grazie all’affrancamento dell’oro, avrei risparmiato 1.350 euro. Dunque, converrebbe aderire? Una risposta più plausibile potrà arrivare solo dopo che il governo renderà pubblica la proposta. In un contesto di rialzo per i prezzi dell’oro, aderire sarebbe tendenzialmente conveniente. Il possessore verserebbe in anticipo una parte dell’imposta, ma in cambio verserebbe di meno con la rivendita successiva. Lo stato incasserebbe subito e probabilmente farebbe emergere ricchezza che, altrimenti, non verrebbe dichiarata per sfuggire al fisco.

Gettito fino a 2 miliardi

L’affrancamento dell’oro si stima che possa portare fino a un paio di miliardi di euro di maggiore gettito.

Gli italiani deterrebbero qualcosa come 1.200-1.500 tonnellate di oro sotto forma di gioielli, lingotti e monete. L’ipotesi è che un decimo di queste verrebbe affrancato ai fini fiscali. Non sarà così semplice. Chi non ha intenzione di rivendere presto, troverà poco conveniente anticipare il pagamento, pure a fronte di una tassazione agevolata. Bisognerà anche verificare come si muoverà il mercato globale. Con quotazioni in ulteriore crescita, si avvertirebbe una maggiore convenienza ad aderire. Nel caso di ripiegamento, tale percezione verrebbe parzialmente meno e in particolare tra coloro che avessero acquistato in anni recenti a prezzi alti.

Affrancamento oro appetibile tra vecchi acquirenti

La quotazione dell’oro oggi sfiora i 112 euro al grammo. Il massimo storico è stato raggiunto ad ottobre a circa 121 euro. In soli cinque anni, un balzo del 130%. In venti anni, boom del 670%. L’affrancamento dell’oro può rivelarsi particolarmente appetibile tra chi avesse comprato molti anni addietro e volesse rivendere nei prossimi mesi o al massimo tra qualche anno. Approfitterebbe di una finestra temporale forse unica per alleggerire il carico fiscale.

giuseppe.timpone@investireoggi.it

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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