Dal 2000 il tuo quotidiano indipendente su Economia, Mercati, Fisco e Pensioni
Oggi: 05 Dic, 2025

Addio cartelle esattoriali in 3 mosse fino al 2024: ecco la cancellazione automatica oltre alla rottamazione

Addio cartelle esattoriali con il discarico automatico ed in 3 mosse fino al 2024: ecco l'alternativa alla rottamazione quinquies.
4 settimane fa
2 minuti di lettura
Nuova rottamazione quinquies cartelle esattoriali
Foto © Licenza Creative Commons

Le cartelle esattoriali sono un evidente problema per tanti contribuenti che si trovano con debiti da saldare nei confronti del concessionario alla riscossione. Ma le cartelle esattoriali rappresentano un problema anche per la stessa Agenzia delle Entrate Riscossione. E su questo tutti sono d’accordo tant’è vero che recentemente i legislatori hanno introdotto provvedimenti che mirano a sistemare la situazione proprio dal punto di vista dell‘Agenzia delle Entrate Riscossione. Parliamo della riforma della riscossione che ha introdotto il discarico automatico di alcune cartelle che adesso rischiano di incrociarsi con i provvedimenti della rottamazione quinquies. Infatti il governo Meloni nella legge di Bilancio che sta ultimando ha inserito la rottamazione delle cartelle.

Una rottamazione che potranno usare i contribuenti per mettersi in regola con queste cartelle esattoriali. Ma oggi andiamo oltre e parliamo di discarico automatico che per step dovrebbe consentire a molti contribuenti di vedersi praticamente azzerato il loro estratto di ruolo. E senza alcuna domanda da presentare.

Addio cartelle esattoriali in 3 mosse fino al 2024: ecco la cancellazione automatica oltre alla rottamazione

Recentemente per completare l’iniziativa del discarico automatico delle cartelle esattoriali è stata istituita una commissione tecnica ad doc che deve provare a risolvere un annoso problema che ha la riscossione in Italia. Infatti fin dai tempi di Equitalia uno dei problemi del concessionario della riscossione è quello della impressionante mole di cartelle esattoriali da gestire.

Comprese quelle non più esigibili. Ecco perché nella riforma della riscossione è nato un provvedimento che punta alla cancellazione automatica e senza alcuna domanda da parte dell’interessato, di quelle cartelle che l’Agenzia delle Entrate Riscossione reputa non più incassabili o di difficile incasso.

Parliamo di cartelle a carico di soggetti nullatenenti oppure falliti. Oppure di deceduti senza aver lasciato eredi. L’UPB, acronimo di Ufficio parlamentare di bilancio ha sollevato alcuni dubbi riguardo all’utilizzo della rottamazione delle cartelle che il governo sta per varare, con l’altro provvedimento di discarico.

Le due misure incrociandosi potrebbero generare il problema che noi però riteniamo meno grave di quello che si pensa. Perché le cartelle esattoriali che adesso dovrebbero essere cancellate definitivamente sono cartelle esattoriali su cui in effetti l’incasso diventa praticamente impossibile e di conseguenza non esistono soggetti che potrebbero aderire alla rottamazione quinquies o se ne esistono, sono davvero pochi.

Se c’è il nullatenente che secondo l’Agenzia delle Entrate difficilmente è attaccabile, come si fa a pensare che questo nullatenente voglia aderire alla rottamazione quinquies?

Ecco come succede adesso e quali problemi secondo l’UPD emergerebbero

 

La commissione tecnica di cui parliamo ha l’obbligo di comunicare la procedura che ha deciso di avviare per risolvere questa annosa questione. Entro il 31 dicembre 2025 infatti dovrebbe relazionare su quali cartelle annullare tra quelle affidate all’agente della riscossione dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2010.

Il primo step infatti dovrebbe cancellare queste cartelle esattoriali a carico dei contribuenti fino a quella data. Poi, si passerà alle cartelle fino a tutto il 2017, con una relazione che dovrebbe essere ultimata entro la fine del 2027.

Infine si passerà alle cartelle più fresche e fino al 2024, con relazione che finisce nel terzo step di fine 2031. In parole povere il piano prevede la cancellazione in tre step di queste cartelle esattoriali senza quindi alcuna domanda da parte dei contribuenti interessati.

Nel frattempo il governo ha deciso di inserire questa rottamazione quinquies che dovrebbe invece consentire ai contribuenti desiderosi di mettersi in regola con il fisico di azzerare le loro cartelle esattoriali riuscendo ad ottenere sconti su sanzioni, diritti di riscossione e interessi per ritardata iscrizione a ruolo.

Ma soprattutto riuscendo a pagare le cartelle esattoriali in 54 rate bimestrali. Il problema sollevato dall’UPB durante le audizioni alla legge di Bilancio è proprio questo e cioè cosa accadrebbe alle cartelle che verranno cancellate automaticamente nel caso in cui un contribuente decide di inserirle in un eventuale domanda di definizione agevolata.

Ripetiamo, un problema superfluo secondo noi. Il discarico automatico per gradi è una misura che adesso fa poco notizia visto che l’interesse collettivo è sulla rottamazione quinquies.
Però la Commissione tecnica nata con il Dlgs numero 110 del 2024 è al lavoro.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

pensione opzione donna
Articolo precedente

Pensione a 59 anni nel 2026: ecco cosa occorre maturare entro la fine del 2024 per sfruttare ancora opzione donna

pensione da fame
Articolo seguente

Ecco chi non prenderà mai la pensione e chi invece la prenderà ma da fame