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Oggi: 05 Dic, 2025

Addio cartelle esattoriali, ecco da quando non si pagheranno più: guida al discarico automatico

Discarico automatico delle cartelle esattoriali, ecco perché spariranno, da quando, per chi e tutta la guida dettagliata al provvedimento.
5 mesi fa
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cartelle esattoriali
Foto © Investireoggi

Con la riforma della riscossione entrata in vigore nel 2024, è stato introdotto un provvedimento che prometteva la cancellazione automatica delle cartelle esattoriali più vecchie di 5 anni per i contribuenti italiani indebitati con il fisco. Il provvedimento si chiama esattamente discarico automatico delle cartelle esattoriali e, nelle intenzioni, consente l’azzeramento delle cartelle più vecchie senza che il contribuente debba presentare alcuna domanda.

Si tratta di una misura che ha suscitato fin da subito molto interesse, ma anche parecchia confusione. In molti, infatti, non hanno capito bene in cosa consista e quale sia la data di avvio effettiva.

Ecco dunque un vademecum dettagliato, utile per fare chiarezza, anche alla luce dei numerosi quesiti che continuano ad arrivare, come quello riportato qui sotto.

“Buonasera, volevo un’informazione da parte vostra relativa al discarico automatico delle cartelle introdotto quest’anno. Ho controllato il mio estratto di ruolo sul sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione e mi trovo cartelle più vecchie di 5 anni e di importo relativamente basso, tra i 100 e i 200 euro cadauna. Visto che sono nullatenente, non è vero che queste cartelle dovevano essere azzerate? Almeno così avevo capito. Perché me le trovo ancora?”

Addio cartelle esattoriali, ecco da quando non si pagheranno più: guida al discarico automatico

Il provvedimento si chiama ufficialmente discarico automatico e anticipato delle cartelle esattoriali ed è stato introdotto con la riforma della riscossione approvata nel 2024.

Nel quadro delle diverse novità previste, questa misura riguarda la cancellazione automatica di alcune cartelle, ma occorre subito chiarire che:

  • Non si applica a tutte le cartelle
  • Non riguarda tutti i contribuenti

In caso contrario, si tratterebbe di un vero e proprio condono tombale, che il legislatore ha invece escluso.

Il discarico automatico è previsto dal decreto legislativo n. 33 del 24 marzo 2025, entrato in vigore il 27 marzo 2025. All’interno del Testo unico della riscossione, viene stabilito che il discarico automatico o anticipato delle cartelle esattoriali si applicherà a partire dal 1° gennaio 2026.

Tuttavia, riguarda solo:

  • Cartelle esattoriali considerate inesigibili
  • Contribuenti inattaccabili, ovvero privi di beni, redditi o patrimoni aggredibili

Ogni contribuente, incluso il lettore che ha posto il quesito, potrà quindi rientrare o meno nella misura, in base alla propria situazione patrimoniale e reddituale.

In ogni caso, la misura non è ancora operativa: bisognerà attendere l’inizio del 2026.

Non tutti i contribuenti sono uguali e non tutte le cartelle esattoriali sono uguali

La cartella esattoriale è un atto ufficiale con cui viene richiesta al contribuente la riscossione di un debito. Se il contribuente non paga, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può avviare procedure esecutive come:

  • Pignoramento di stipendio, conto corrente o pensione, nei limiti stabiliti dalla legge
  • Iscrizione di ipoteca su beni immobili
  • Fermo amministrativo su veicoli

Chi non possiede beni, conti correnti o redditi — i cosiddetti nullatenenti — non rischia, almeno formalmente, l’esecuzione forzata. Lo stesso vale per:

  • I soggetti falliti
  • Le persone decedute senza eredi

Tuttavia, le cartelle restano formalmente iscritte a ruolo e continuano a occupare i database dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che invia periodicamente:

  • Notifiche
  • Solleciti
  • Avvisi di pagamento

Tutto questo rappresenta un peso gestionale e burocratico per il concessionario della riscossione, che spesso sa già in partenza che si tratta di tentativi inutili.

Ed è qui che entra in gioco il discarico automatico delle cartelle esattoriali, ovvero l’azzeramento d’ufficio di quelle posizioni che l’amministrazione ritiene irrecuperabili, evitando di disperdere risorse inutilmente.

Ecco la guida al discarico automatico da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione

Dal 1° gennaio 2026, le cartelle esattoriali che rientrano nei requisiti previsti dalla legge dovrebbero sparire dagli estratti di ruolo dei contribuenti considerati inattaccabili.

Questa misura ha una duplice finalità:

  • Alleggerire il carico di lavoro e le banche dati dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione
  • Razionalizzare le attività di recupero, concentrandole solo su situazioni realisticamente esigibili

Attenzione, però: la cancellazione della cartella non equivale a un vero e proprio condono del debito. In realtà:

  • La cartella scompare dall’estratto di ruolo dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione
  • Il debito torna all’ente creditore originario (ad esempio Regione, Comune, ecc.)

Facciamo qualche esempio:

  • Se si tratta di bollo auto, il debito torna alla Regione di residenza
  • Se si tratta di una multa, il debito torna al Comune che l’ha emessa
  • Lo stesso vale per tributi locali come IMU, TARI, TASI

A quel punto sarà l’ente creditore a decidere:

  • Se confermare la posizione come inesigibile, rinunciando definitivamente al recupero
  • Se, al contrario, rivalutare la situazione, magari alla luce di nuove informazioni patrimoniali o reddituali del contribuente, e tornare ad affidare il debito in riscossione, anche tramite altri concessionari

Conclusioni: serve ancora pazienza, ma attenzione agli sviluppi

In sintesi:

  • Il discarico automatico non è ancora operativo, partirà dal 1° gennaio 2026
  • Non si applica indistintamente a tutte le cartelle o a tutti i contribuenti
  • Non rappresenta un condono totale, ma uno strumento tecnico per semplificare le attività della riscossione
  • I debiti possono rientrare nella disponibilità degli enti originari, che decideranno il da farsi

Nel frattempo, chi ha dubbi o riceve solleciti, è bene che controlli regolarmente il proprio estratto di ruolo e, se necessario, si rivolga a un professionista o a un patronato per verificare la propria posizione.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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