Sicuramente è importante perché grazie a questo strumento i contribuenti potranno iniziare a pagare i loro debiti anche a rate azzerando quelle che sono le loro pendenze per quanto riguarda le cartelle esattoriali. Ma la rottamazione quinquies che entra in vigore a gennaio è importante anche per altri aspetti. Infatti con una semplice adesione alla definizione agevolata delle cartelle e con in più il pagamento della prima rata, il contribuente può godere anche di altri vantaggi. Infatti, ha effetti anche su provvedimenti molto comuni che riguardano i contribuenti con cartelle esattoriali a loro carico. Provvedimenti come lo sono i pignoramenti, i fermi amministrativi e così via dicendo.
Effetti positivi dicevamo da questa rottamazione quinquies. Perché di fatto, grazie all’adesione alla rottamazione, ci saranno contribuenti che potranno vedersi congelare questi provvedimenti.
Rottamazione cartelle esattoriali: cosa cambia per fermi e pignoramenti
Con il nome di rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali facciamo riferimento a quel provvedimento di sanatoria che il governo ha deciso di introdurre per la quinta volta. Infatti è la quinta versione di sanatoria che i contribuenti potranno sfruttare l’anno venturo per mettersi in regola con le cartelle esattoriali. Funzionerà in un modo ben definito. Bisognerà presentare domanda di adesione sul sito dell’alAgenzia delle Entrate Riscossione accedendo in area riservata con Spid, Cie o Cns. Nella domanda sarà il contribuente il soggetto interessato ad indicare come intende mettersi in regola. Infatti dovrà scegliere se pagare in unica soluzione o a rate. E dovrà scegliere quante rate eventualmente desidera sfruttare. Fermo restando però che c’è il vincolo che la rata non può essere inferiore a 100 euro.
E parliamo di rate bimestrali perché con la rottamazione quinquies delle cartelle il pagamento può essere spalmato in nove anni a rate bimestrali con la prima in scadenza il 31 luglio. Data questa che coincide anche con la scadenza unica di chi decide di pagare tutto e subito senza sfruttare la rateizzazione. Con la rottamazione quinquies delle cartelle il contribuente avrà diritto ad un taglio rispetto all’importo originario da versare. Taglio che riguarda le sanzioni, gli aggi di riscossione e gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo. A partire dalla seconda rata però i contribuenti dovranno fare i conti con un interesse da caricare su ogni rata pari a 4%.
Vantaggi anche sulle procedure di esecuzione forzata
Nel suo testo la rottamazione ha dei vantaggi nei pagamenti, facilitando il mettersi in regola da parte dei diretti interessati. Ma un’altra cosa da sottolineare è senza dubbio l’effetto che l’adesione alla rottamazione delle cartelle avrà su questioni come i pignoramenti di stipendio, pensione e dei conti correnti. Oppure sui fermi amministrativi. I pignoramenti, le ipoteche e i fermi amministrativi sono quelle procedure di esecuzione forzata che l’Agenzia delle Entrate Riscossione utilizza per costringere i contribuenti a mettersi in regola. Naturalmente l’adesione alla rottamazione sospende qualsiasi rischio di questo genere per i contribuenti. Perché se questi provvedimenti non sono ancora scattati, è naturale che non vengano attivati nel momento in cui un contribuente manifesta l’intenzione di mettersi in regola.
Manifestazione di intenti che è evidente con la domanda di rottamazione quinquies.
Ma la presentazione dell’istanza di adesione alla definizione agevolata produce la sospensione anche delle azioni esecutive in corso. Lo prevede l’articolo 23 della legge di Bilancio. I conti correnti bloccati a seguito di pignoramento così come le pensioni o gli stipendi, si sbloccano. Diverso il caso del fermo amministrativo delle auto. Nel caso di fermo attivo già, la sola domanda di adesione non elimina il fermo.