La Legge di Bilancio 2026 è entrata nella fase cruciale del suo iter parlamentare. Dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri (avvenuta il 17 ottobre 2025) e la trasmissione del testo al Parlamento, il disegno di legge è oggi all’esame del Senato, dove la maggioranza e le opposizioni stanno lavorando a un pacchetto di emendamenti su materie fiscali, welfare, imprese e finanza pubblica.
La manovra, che definisce le risorse e gli obiettivi economici dello Stato per il triennio 2026-2028, rappresenta uno dei passaggi più delicati dell’anno politico, poiché delinea tanto le priorità del governo quanto il quadro di sostenibilità dei conti pubblici alla luce delle nuove regole europee.
Manovra 2026: versa la conferma del taglio IRPEF
Il testo licenziato dal Governo, pubblicato dalla Ragioneria Generale dello Stato, contiene una serie di interventi che si muovono lungo tre direttrici principali: il sostegno alla crescita, la riduzione del carico fiscale e la razionalizzazione della spesa. A queste si aggiungono misure di carattere sociale, in particolare rivolte a famiglie e lavoratori, e interventi strutturali destinati alle imprese, con attenzione alla transizione digitale e alla competitività.
Sul fronte fiscale, una delle novità più discusse riguarda la rimodulazione dell’IRPEF. L’esecutivo punta a confermare il percorso di semplificazione delle aliquote, concentrando gli sforzi sul ceto medio e sui redditi medio-bassi. Si vuole abbassare di due punti percentuali la seconda aliquota IRPEF (passando dal 35% al 33%). L’obiettivo dichiarato è rendere il sistema più equo e favorire il potere d’acquisto, messo alla prova dall’andamento inflazionistico degli ultimi anni. Il Parlamento sta esaminando la misura per garantire coperture solide, visto che il taglio delle imposte rappresenta una delle voci più pesanti della manovra.
Ritorno dell’iper ammortamento
Accanto alla revisione dell’IRPEF, la Legge di Bilancio 2026 introduce misure a favore delle imprese. Si parla del ritorno di agevolazioni per gli investimenti produttivi, tra cui meccanismi di iper o super ammortamento aggiornati ai nuovi criteri di sostenibilità e digitalizzazione.
L’obiettivo è promuovere l’innovazione tecnologica e sostenere la trasformazione dei processi produttivi, in linea con gli impegni europei sulla neutralità climatica e con la necessità di mantenere competitività sui mercati globali. Le associazioni di categoria attendono chiarimenti tecnici, mentre il Parlamento valuta la possibilità di ampliare la platea dei beneficiari, includendo anche le piccole imprese.
Via libera alla riforma ISEE e intesa su affitti brevi
Un altro capitolo rilevante della manovra riguarda il welfare. Tra le misure in discussione figurano interventi legati al calcolo dell’ISEE. Si intende aumentare la franchigia dell’abitazione principale che non concorre al calcolo ISEE. Inoltre, si punta anche a rivedere (in senso favorevole) alle famiglie, i coefficienti di calcolo ISEE. L’obiettivo è migliorare l’efficacia delle risorse, evitando dispersioni e sovrapposizioni.
Al Senato si registrano già intese su diversi punti, anche se restano nodi da sciogliere per garantire che il nuovo assetto sia coerente con i vincoli di bilancio.
All’interno del dibattito politico trovano spazio anche temi come gli affitti brevi, la tassazione dei dividendi e il contrasto all’evasione fiscale.
Su alcuni di questi fronti è stata raggiunta un’intesa di massima nella maggioranza, mentre su altri sono previste ulteriori verifiche tecniche.
Manovra 2026: verso l’approvazione definitiva
La Legge di Bilancio è tradizionalmente il contenitore in cui convergono esigenze diverse, e l’edizione 2026 non fa eccezione: l’equilibrio finale dipenderà dalla capacità del Parlamento di trovare compromessi sostenibili.
Dal punto di vista procedurale, i tempi sono serrati. La manovra deve essere approvata in via definitiva da entrambe le Camere entro il 31 dicembre 2025, per poi essere promulgata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale ed entrare in vigore il 1° gennaio 2026.
Dopo il primo passaggio al Senato, il testo verrà trasmesso alla Camera per la seconda lettura, dove potranno essere apportate ulteriori modifiche, sebbene tradizionalmente lo spazio di manovra si restringa per esigenze di calendario.
Riassumendo
- La manovra 2026 è al Senato dopo l’approvazione del Governo.
- Prevista rimodulazione IRPEF per alleggerire il carico fiscale su redditi medio-bassi.
- Incentivi alle imprese per innovazione, digitalizzazione e investimenti produttivi sostenibili.
- Riforma welfare: interventi anche su ISEE.
- In discussione affitti brevi, dividendi e misure anti-evasione con accordi parziali in maggioranza.
- Approvazione definitiva attesa entro il 31 dicembre, poi pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

