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Oggi: 10 Dic, 2025

Fisco amico per il terzo settore: erogazioni liberali tra detrazione e deduzione

Le erogazioni liberali offrono vantaggi fiscali significativi e sostengono il Terzo settore, rendendo la solidarietà una scelta utile
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erogazioni liberali
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Il sostegno economico alle realtà del Terzo settore rappresenta uno dei pilastri fondamentali per la crescita sociale del Paese. Le norme vigenti riconoscono l’importanza di questi contributi volontari, prevedendo specifici vantaggi fiscali per chi decide di destinare risorse, in denaro o in beni, agli enti impegnati in attività di interesse collettivo. Il riferimento è l’articolo 83 del Codice del Terzo settore, che delinea con precisione le agevolazioni applicabili alle erogazioni liberali effettuate dai contribuenti.

Detrazioni fiscali per chi effettua erogazioni liberali

Il primo comma della norma stabilisce che dall’imposta lorda (IRPEF) può essere sottratta una quota pari al 30% delle somme o dei valori trasferiti agli enti del Terzo settore.

Questa percentuale si applica fino a un limite massimo di 30.000 euro per ogni periodo d’imposta, offrendo così un beneficio tangibile a chi sceglie di contribuire alla realizzazione di progetti sociali, culturali o assistenziali.

Il legislatore ha previsto un trattamento ancora più favorevole quando le erogazioni liberali sono destinate alle organizzazioni di volontariato (ODV). In questo caso, la detrazione sale al 35%, riconoscendo l’impegno speciale di queste realtà nel supportare direttamente comunità e persone in difficoltà.

La maggiorazione rappresenta un incentivo mirato a sostenere enti che basano gran parte delle loro attività sulla partecipazione diretta e gratuita dei volontari.

Deducibilità delle liberalità dal reddito

Accanto alla detrazione, il Codice del Terzo settore prevede un’ulteriore opportunità: la deduzione dal reddito complessivo netto. Il comma 2 dell’articolo 83 specifica infatti che le liberalità possono essere sottratte dal reddito dichiarato nel limite del 10% del totale.

Questa possibilità consente ai contribuenti di ridurre la base imponibile per il calcolo IRPEF, con un beneficio che cresce proporzionalmente all’entità del proprio reddito.

La presenza simultanea dei due meccanismi – detrazione e deduzione – permette di adattare l’agevolazione alle diverse situazioni dei soggetti erogatori. Chi ha un’imposta lorda elevata può trarre vantaggio dalla detrazione in percentuale, mentre la deduzione si rivela particolarmente efficace per chi mira a contenere il reddito imponibile complessivo. La scelta tra i due strumenti dipende dunque dal profilo fiscale individuale e dall’ammontare delle erogazioni liberali effettuate.

Ad ogni modo, il contribuente deve scegliere: detrazione o deduzione a fronte della stessa erogazione liberale. Non possono cumularsi i due benefici fiscali per la stessa tipologia di spesa.

Requisiti per accedere ai benefici sulle erogazioni liberali

Qualunque agevolazione fiscale richiede il rispetto di condizioni precise, e anche le donazioni al Terzo settore non fanno eccezione. Il presupposto essenziale per usufruire delle detrazioni o della deduzione in questione è che l’ente beneficiario risulti iscritto nel Registro Unico Nazionale del Terzo settore (RUNTS).

L’iscrizione garantisce la trasparenza dell’organizzazione e la sua conformità alle disposizioni normative che regolano il comparto.

Il Registro svolge, quindi, un ruolo centrale: solo gli enti regolarmente registrati possono ricevere erogazioni liberali agevolabili. Questo elemento rafforza la certezza per i contribuenti che intendono contribuire a iniziative socialmente utili, assicurando che i fondi siano indirizzati verso soggetti sottoposti a controlli e verifiche formali.

Ovviamente la detrazione o deduzione si fa valere in dichiarazione dei redditi (730 o Modello Redditi). Il principio è quello di cassa: la spesa si detrae nell’anno d’imposta in cui è stata pagata. La spesa deve essere tracciata (basta anche la certificazione dell’ente che dimostri le erogazioni fatte nell’anno).

Un sistema pensato per valorizzare il contributo dei cittadini

Il complesso di misure introdotte dal Codice del Terzo settore non si limita a offrire un semplice alleggerimento fiscale. Essi rappresentano, in realtà, una strategia più ampia volta a promuovere la partecipazione attiva dei cittadini e delle imprese nel sostenere progetti di utilità sociale. Rendere più conveniente effettuare erogazioni liberali significa stimolare una cultura della solidarietà strutturata, capace di rafforzare il tessuto sociale e di sostenere servizi che spesso integrano o affiancano le attività pubbliche.

La presenza di limiti ben definiti, come il tetto ai 30.000 euro detraibili o la soglia del 10% per la deduzione, contribuisce a garantire equilibrio nel sistema, mantenendo sotto controllo l’impatto sul gettito fiscale e preservando al tempo stesso la finalità incentivante della norma.

Il quadro normativo delineato dall’articolo 83 offre, dunque, un insieme articolato di strumenti fiscali pensati per premiare chi sceglie di sostenere gli enti del Terzo settore. Le agevolazioni, basate su detrazione o deduzione, rendono le erogazioni liberali non solo un gesto di solidarietà, ma anche un’opportunità economicamente vantaggiosa. La condizione dell’iscrizione degli enti al RUNTS assicura infine trasparenza e affidabilità, creando un sistema equilibrato che favorisce la crescita e la stabilità del mondo non profit.

Riassumendo i vantaggi fiscali delle erogazioni liberali

  • Agevolazioni fiscali premiano le erogazioni liberali destinate agli enti del Terzo settore.
  • Detrazione del 30% fino a 30.000 euro per contributi a enti qualificati.
  • Donazioni alle organizzazioni di volontariato godono di detrazione maggiorata al 35%.
  • Le liberalità sono deducibili dal reddito entro il limite del 10%.
  • Benefici fiscali validi solo se l’ente destinatario è iscritto nel RUNTS.
  • Le misure incentivano partecipazione sociale e sostegno al non profit.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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