Pace contributiva, riscatto laurea e adesso i tirocini. Tutto fa brodo quando si parla di pensioni. E allora, per agevolare i pensionamenti e facilitare l’accesso alla pensione dei contribuenti — sempre più in difficoltà nel raggiungere l’obiettivo, visto che i legislatori lo allontanano costantemente nel tempo — arriva una nuova proposta per la legge di Bilancio, proveniente dal partito della Premier Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia.
Un emendamento introduce infatti un nuovo riscatto di periodi non coperti da contributi, relativi ai percorsi di tirocinio o stage.
Il riscatto della laurea, si recuperano fino a 5 anni
Nel nostro sistema previdenziale è da tempo in vigore il riscatto della laurea.
Sia nella versione agevolata, sia in quella ordinaria, lo strumento consente di rendere validi fino a 5 anni di studi universitari ai fini pensionistici, purché sia stato conseguito il relativo titolo.
>È un riscatto oneroso, perché è il contribuente a sostenere il costo per trasformare un periodo non coperto da contribuzione in anni pienamente utili per la pensione.
La Pace Contributiva: altri 5 anni di contributi recuperabili
Dalla laurea passiamo a un provvedimento che consente di coprire i vuoti contributivi di chi ha il primo versamento successivo al 31 dicembre 1995 e presenta buchi nell’estratto conto.
Con la Pace Contributiva, il contribuente può — pagando — rendere validi periodi completamente scoperti: anni senza lavoro e senza contributi figurativi. Il legislatore ha già attivato questo strumento più di una volta, consentendo a chi aveva già sfruttato i primi 5 anni di riscattarne altri 5.
Questi riscatti aiutano a colmare il divario tra contributi posseduti e quelli richiesti per andare in pensione. Un divario che cresce sempre di più per effetto di carriere precari, discontinue e intermittenti.
Per la pensione ecco altri 2 anni di contributi da recuperare per uscire dal lavoro
Essere realisti significa ammettere che pensare oggi a contribuenti che devono raggiungere oltre 43 anni di contributi per la pensione anticipata è oggettivamente complesso.
Basti considerare che molti iniziano a lavorare realmente solo dopo i 28-30 anni. Perché prima completano la laurea e poi passano attraverso tirocini, stage e percorsi formativi.
Pretendere che questi lavoratori possano maturare più di 43 anni di contributi significa, di fatto, spingerli verso pensioni ben oltre i 70 anni di età.
Probabilmente è questo il motivo per cui il legislatore torna continuamente su strumenti di riscatto e recupero contributivo. E ora arriva una novità: il riscatto dei tirocini e degli stage, introdotto in un emendamento di Fratelli d’Italia alla legge di Bilancio.
Il tirocinio o lo stage oltre alla laurea: ecco il nuovo riscatto in arrivo
I periodi di tirocinio extracurricolare e quelli di stage potrebbero diventare pienamente validi ai fini pensionistici. Ovviamente previo riscatto oneroso a carico del contribuente.
>Nel testo dell’emendamento presentato in Senato da Fratelli d’Italia alla Legge di Bilancio 2026 si prevede la possibilità di riscattare fino a 2 anni di tirocini e stage, da aggiungere ai 5 anni del riscatto laurea.
In questo modo un contribuente che ha seguito un percorso universitario e poi ha attraversato vari periodi di tirocinio potrebbe mettere “in cascina” altri due anni di contributi utili, validi sia ai fini del raggiungimento dei requisiti per andare in pensione, sia per ottenere un assegno più elevato in futuro.