Dal 2000 il tuo quotidiano indipendente su Economia, Mercati, Fisco e Pensioni
Oggi: 05 Dic, 2025

Arriva la nuova riforma delle pensioni: dal 2027 addio alla legge Fornero e uscite anticipate

Ecco perché nonostante tutto la nuova legge di Bilancio pone le basi per la riforma delle pensioni con diverse misure dal 2027.
4 settimane fa
3 minuti di lettura
riforma pensioni
Foto © Pixabay

Dopo l’ennesimo nulla di fatto della manovra di Bilancio attualmente in discussione, la delusione è stata tanta. Soprattutto per chi si aspettava novità sulle pensioni. Niente da fare per la tanto agognata riforma delle pensioni che da sempre viene messa ai primi posti degli obiettivi programmatici da ogni governo e soprattutto da questo dei Centrodestra. Ma una cosa sono le ipotesi, i progetti e i proclami, un’altra cosa è la dura realtà. E la legge di Bilancio da 18 miliardi circa, che è piuttosto bassa come dotazioni, lo dimostra. Addirittura non è stato possibile nemmeno detonare l’aumento di 3 mesi dei requisiti delle pensioni previsto per il 2027.

Eppure proprio partendo da questa legge di Bilancio possiamo dire che si possono mettere le basi per una riforma delle pensioni da mettere in piedi per l’anno prossimo. Perché adesso le possibilità di superare la legge Fornero aumentano. Ma perché questa considerazione?

Arriva la nuova riforma delle pensioni: ecco cosa si prepara per il 2027, uscite anticipate

 

La riforma delle pensioni è più facile da mettere in atto adesso. E lo si deve alla tanto vituperata legge di Bilancio che il governo sta mettendo a posto in queste settimane con i canonici passaggi parlamentari. La manovra definita low cost e senza uno sguardo al futuro, ha un pregio. Mette a posto i conto pubblici. Cosa significa tutto questo? Che finalmente si esce fuori da quei vincoli di bilancio che la UE impone e che sono alla base, anche loro, del nulla di fatto in termini di riforma della previdenza sociale.

Per questo appare logico ipotizzare che se c’è qualcosa di radicale da introdurre e che va nella direzione di aumentare la spesa pubblica, come lo sarebbe una riforma delle pensioni degna di questo nome, mai momento sarà più opportuno che nel 2026, quando ci sarà da approntare la legge di Bilancio del 2027.

Una considerazione che assume ancora maggiore valore se si pensa ad un altro fattore. Nel 2027 si torna al voto per le politiche.

Salvo sconquassi che magari potrebbero venire dal referendum sulla giustizia dove, per molti analisti politici, l’attuale esecutivo si gioca molto, la legislatura del governo Meloni andrà a naturale scadenza. Cosa significa questo? Che presto ci sarà una nuova campagna elettorale. E quale viatico migliore per un governo che punta ad essere rieletto, se non quello di varare provvedimenti ad alto gradimento come una vera riforma delle pensioni?

Il 2027 l’anno giusto per superare la riforma Fornero

Ma da dove partirebbe la nuova riforma delle pensioni? Sicuramente le misure che verrebbero introdotte sono le solite di cui si parla da anni. Cioè le misure che cancellerebbe del tutto o quasi la riforma Fornero.

Una di queste è alla base della campagna elettorale che ha portato l’attuale governo al potere. Parliamo della quota 41 per tutti. Una misura che nel tempo è stata già limata rispetto al piano originale. Rimanendo però solo un progetto e nulla di più.

Infatti se davvero ci sarà un domani con la nuova riforma delle pensioni una quota 41 diversa da quella sui precoci oggi vigente, la misura sarà ribattezzata “flessibile”.

La nuova quota 41 sarà a partire dai 62 anni d’età con 41 anni di contributi. Ma con un taglio lineare della pensione pari al 2% per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni di età o all’età pensionabile vigente nel momento in cui la quota 41 verrà introdotta. Un taglio che però non riguarderebbe i contribuenti che hanno un ISEE in corso di validità del nucleo familiare sotto 35.000 euro.

Arriva la nuova riforma delle pensioni: dal 2027 addio alla legge Fornero e uscite anticipate

Un’altra misura che concorrerebbe a superare la legge Fornero e da introdurre nella nuova riforma delle pensioni sarebbe una uscita per tutti a 64 anni di età. In pratica verrebbe inserita una misura simile alla pensione anticipata contributiva. Ma con la necessità di arrivare a 25 anni di versamenti almeno.

La pensione da maturare per poter essere concessa dovrebbe essere pari a 3 volte l’assegno sociale orario come funziona oggi la pensione anticipata per chi è privo di versamenti al 31 dicembre 1995. E per completare questo requisito verrebbe utile anche l’utilizzo della rendita maturata nei fondi pensione integrativi. O il TFR maturato e trasformato a sua volta in rendita. Il mix di queste due misure porterebbe davvero al superamento della riforma Fornero.

Perché nel primo caso, cioè per la quota 41 flessibile, si guarda a chi ha carriere lunghe di contribuiti. Di fatto, tornando alle possibili uscite come per le vecchie pensioni di anzianità che proprio la riforma delle pensioni di Elsa Fornero cancellò. Mentre per le pensioni a 64 anni si guarda a chi ha carriere inferiori di contribuzione versata. Anticipando di 3 anni le uscite a chi non avrebbe alternative se non raggiungere i 67 anni di età della legge Fornero e della pensione di vecchiaia, al netto degli aumenti per l’aspettativa di vita.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

pensione anticipata
Articolo precedente

Pensione anticipata più facile adesso, ecco tutti i perché

Certificate Fast di Barclays per Investire su Portafoglio Misto Europeo
Articolo seguente

Certificate Fast di Barclays per Investire su Portafoglio Misto Europeo