Sicuramente non è un caso raro quello di contribuenti che non hanno ancora ricevuto il rimborso del modello 730 nonostante la dichiarazione dei redditi sia stata completata, con un credito IRPEF da recuperare e con il sostituto di imposta indicato. Il caso può nascere senza dubbio da problematiche di capienza fiscale del datore di lavoro. Ed in questo caso non bisogna fare altro che aspettare che il datore di lavoro torni capiente, magari già con lo stipendio di novembre o dicembre. Oppure bisogna aspettare il termine dei controlli che il Fisco può avviare. Ci sono casi invece in cui bisogna intervenire subito.
Perché non dipende dal datore di lavoro, o almeno non dipende direttamente dal datore di lavoro. Ecco perché diciamo questo, come è il caso di un nostro lettore che si trova senza rimborso del modello 730 con il rischio paventato di dover attendere fino a 5 anni per prenderlo. A meno che non faccia quello che adesso andremo ad analizzare.
“Buonasera, mi chiamo Roberto ed ho un serio problema con il mio modello 730. Mi spiego meglio. Ho presentato il modello 730 a fine agosto ed ho un saldo attivo da recuperare di 700 euro circa. Ho inserito ad agosto il mio datore di lavoro come sostituto come ho fatto sempre ma ad ottobre purtroppo sono stato licenziato perché il mio datore di lavoro ha problemi di salute e mi ha detto di mettermi in disoccupazione. Sperando che presto lui risolva i suoi problemi di salute e possiamo tornare a lavorare, mi chiedevo come fare a recuperare il rimborso del modello 730 visto che fino all’ultima mia busta paga non c’era traccia.
Un mio amico consulente del lavoro mi ha detto che devo presentare adesso una nuova dichiarazione dei redditi e che purtroppo adesso i tempi per avere il rimborso si dilatano fino a 5 anni. Ma non c’è una via alternativa da usare?”
Niente rimborso del modello 730 ecco cosa fare: aspettare 5 anni o rimandare al 730/2026
Il caso del nostro lettore è un tipico caso di sostituto di imposta errato nel modello 730. Anche se di errore non si può parlare visto che effettivamente alla data di presentazione della dichiarazione dei redditi il contribuente non ha sbagliato nulla. In effetti era lui il sostituto e quindi nulla di errato. Il problema è che quel datore di lavoro e quindi quel sostituto d’imposta adesso è cambiato. E se il cambio sopraggiunge nei mesi dedicati ai rimborsi fiscali, ecco che si materializza il problema.
Questo capita anche quando si cambia lavoro e quindi si cambia sostituto di imposta. Ed in effetti l’unica via percorribile adesso è la presentazione di una dichiarazione dei redditi. E i tempi per ottenere il rimborso fiscale purtroppo si dilatano esponenzialmente. Anche se come vedremo con i dovuti accorgimenti non bisogna aspettare i 5 anni di cui ci parla il lettore.
Ecco come velocizzare i tempi per ottenere ciò che spetta
Prima di tutto capiamo cosa è il sostituto di imposta e la sua funzione anche per il rimborso da modello 730.
Il sostituto d’imposta che generalmente è il datore di lavoro del lavoratore subordinato o l’ente previdenziale del pensionato, è quel soggetto che ha il compito di trattenere e versare le imposte per conto del suo dipendente.
Il tutto si risolve in busta paga nei mesi dedicati al rimborso e in base alla data di presentazione della dichiarazione reddituale. Ma se in questi mesi non c’è più quel sostituto che il diretto interessato ha indicato nel modello 730, l’operazione si interrompe.
Se si tratta di un cambio di lavoro, quello che a tutti gli effetti è l’ex sostituto del contribuente, produrrà operazione di diniego. In parole povere segnalerà al fisco che ha ricevuto un modello 730 da rimborsare per un soggetto che non è più suo dipendente. Ed il contribuente sarà libero di presentare il modello 730 rettificativo o integrativo cambiando il sostituto e mettendo quello che ha in quel momento o indicando assenza di sostituto per chiudere la partita fiscale direttamente con l’Agenzia delle Entrate.
Il rimborso nel primo caso e cioè nel cambio di sostituto arriva direttamente con la prima busta paga utile del nuovo datore di lavoro. Invece senza sostituto arriva in genere a dicembre dello stesso anno tramite bonifico su conto corrente o con assegno vidimato. Solo qualche mese di attesa quindi per ricevere il rimborso del modello 730.
Niente rimborso del modello 730 ma se si passa dal modello Redditi ecco le opzioni che ci sono
Il caso del nostro lettore però è leggermente più complesso. Perché ormai sono scaduti i termini per il modello 730 anche integrativo o rettificativo. Oggi bisogna passare per il modello Redditi PF.
In questo caso parliamo del modello Redditi PF integrativo che si usa nel caso ci si renda conto di aver inserito nel modello 730 dati errati. Però con il modello Redditi i rimborsi arrivano direttamente dal Fisco e con tempi variabili che possono arrivare anche a 5 anni.
Ma solo se nel modello Redditi si inserisce la risultanza a credito nel quadro RX. L’interessato infatti può in alternativa, indicare la volontà di utilizzare il credito nella dichiarazione dell’anno successivo, magari con il modello 730.
Oppure può indicare la volontà di compensare ciò che deve ricevere, con altri tributi che invece deve versare.
Va detto che in assenza di scelta da parte del contribuente nel quadro RX, il credito vantato va sempre come eccedenza di imposta nella dichiarazione dei redditi dell’anno dopo.