Ci sono buone notizie sul fronte dell’inflazione italiana, che nel mese di ottobre è scesa ai livelli minimi da un anno. I prezzi al consumo sono cresciuti dell’1,2% rispetto allo stesso mese del 2024, giù dall’1,6% di agosto e settembre. Merito del rallentamento dei prezzi energetici regolamentati (da +13,9% a -0,8%), degli alimentari non lavorati (da +4,8% a +1,9%) e dai servizi di trasporto (da +2,4% a +2%). A seguito di questa stima preliminare, l’ISTAT ha abbassato all’1,6% dall’1,7% al 30 settembre il dato sull’inflazione acquisita. Questo sarebbe il dato per l’intero anno, nel caso in cui le variazioni mensili dei prezzi da qui a dicembre fossero nulle.
Prezzi mensili ancora in calo
A proposito di variazioni mensili: -0,3% a ottobre dopo -0,2% a settembre. In un paio di mesi, dunque, i prezzi al consumo in Italia si sono ridotti di mezzo punto percentuale. Sono tornati ai livelli del maggio scorso. Ricordiamo che nei mesi di marzo e aprile l’inflazione italiana era salita ai massimi da settembre 2023 in termini annuali, attestandosi all’1,9%. Influì la risalita dei prezzi di gas e petrolio.

Terzo dato più basso in Eurozona
L’inflazione “core” di ottobre, al netto di energia e generi alimentare freschi, è rimasta stabile al 2%. Entrambi i dati risultano decisamente inferiori alla media dell’Eurozona, dove l’inflazione è scesa al 2,1% e il dato di fondo è rimasto invariato al 2,4%. L’Italia ha registrato il terzo incremento tendenziale più basso nell’area (1,3% armonizzato) dopo Cipro (0,3%) e Francia (0,9%).
Su base mensile, invece, primeggia con il -0,2%.

Il “carrello della spesa”, cioè il paniere di beni per la cura della casa e della persona, rincara annualmente del 2,3% dal 3,1% di settembre. Ed è indubbiamente una buona notizia per i consumatori. Tornando all’inflazione acquisita al 31 ottobre, ci sono buone notizie anche per lo stato. La rivalutazione delle pensioni per il 2026 dipende da questo dato. Essa sarà fissata temporaneamente agli inizi di dicembre, sebbene il dato definitivo sarà noto solamente a gennaio, dopodiché il Tesoro dovrà fissare l’eventuale conguaglio.
Da inflazione di ottobre possibile sollievo alle famiglie
Ebbene, grazie al rallentamento la rivalutazione comporterà una minore spesa rispetto alle previsioni passate. In base ai nostri calcoli, il risparmio potrà ammontare a 300 milioni. Soldi che potranno segnare le sorti di questa o quella misura inserita nella legge di Bilancio. L’inflazione di ottobre ci conferma, infine, che con prezzi dell’energia stabili l’economia italiana tende a mostrarsi tra le più competitive in Europa. E il calo delle quotazioni di petrolio e gas può innescare un trend negativo sui prezzi al consumo, offrendo sollievo alle famiglie dopo anni di grave perdita del potere di acquisto.
giuseppe.timpone@investireoggi.it

