Via libera alla proroga anche al 2026 della pensione anticipata nella forma di APE sociale. A prevederlo è il testo della manovra di bilancio 2026, come approvato dal governo nel Consiglio dei Ministri del 17 ottobre 2025.
Il testo conferma l’impianto attuale di questa forma di pensionamento. Ad ogni modo si consideri che la finanziaria è solo ai primi giorni di vita. Il testo potrebbe subire delle modifiche non corso dell’iter parlamentare che porterà il rilascio della versione definitiva della nuova legge di bilancio (che poi approderà in Gazzetta Ufficiale per entrate in vigore dal 1° gennaio 2026).
Ape sociale 2026: requisiti confermati
Il disegno di legge di Bilancio 2026 prevede, all’articolo 39, la proroga di un anno dei termini per maturare i requisiti utili all’APE sociale.
La misura, introdotta originariamente dalla legge n. 232 del 2016, continuerà, quindi, a rappresentare uno strumento di sostegno per chi si trova vicino all’età pensionabile ma non ha ancora raggiunto i requisiti per la pensione di vecchiaia.
La proroga al 2026 non modifica i criteri di accesso alla misura. Restano validi i requisiti Ape sociale già in vigore per il 2025. Quindi:
- età minima: 63 anni e 5 mesi;
- categorie beneficiarie: caregiver che assistono familiari disabili gravi, lavoratori con invalidità pari o superiore al 74%, disoccupati di lunga durata e addetti a mansioni gravose;
- contributi richiesti: 30 anni nella generalità dei casi. Per chi svolge lavori gravosi, il requisito sale a 36 anni; per operai edili e ceramisti si ferma a 32.
Sconti per le lavoratrici madri: un anno di contributi in meno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni.
In sostanza, la proroga sposta solo la scadenza temporale: i requisiti potranno essere maturati entro il 31 dicembre 2026.
Resta ferma APE sociale anche per chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2025. Tutte le altre condizioni restano invariate.
Scadenze e modalità di presentazione delle domande
Per poter andare in pensione con Ape sociale è necessario che il soggetto interessato ottenga la c.d. “certificazione dei requisiti” dall’INPS. Le regole per la presentazione delle domande di accesso all’APE sociale sono già fissate dal cosiddetto “Collegato Lavoro” (legge n. 203 del 2024). Ogni anno, i lavoratori che intendono ottenere la certificazione dei requisiti devono rispettare precise scadenze:
- prima finestra: 31 marzo;
- seconda finestra: 15 luglio;
- presentazione tardiva: possibile fino al 30 novembre, ma solo in presenza di risorse economiche residue.
Questo meccanismo serve a garantire una gestione ordinata delle richieste, consentendo all’INPS di valutare le domande in base alla disponibilità dei fondi destinati alla misura.
Incompatibilità e limiti di reddito
Un aspetto confermato anche per il 2026 riguarda l’incompatibilità tra APE sociale e attività lavorativa. Resta confermata la regola secondo cui chi percepisce l’indennità non può svolgere lavori subordinati o autonomi continuativi.
L’unica eccezione ammessa è quella del lavoro autonomo occasionale, regolato dall’articolo 2222 del Codice Civile. In questo caso, però, i compensi non possono superare 5.000 euro lordi all’anno. Oltre questa soglia, il diritto all’indennità verrebbe meno.
L’obiettivo di questa limitazione è garantire che l’APE sociale resti un sostegno economico per chi è realmente fuori dal mercato del lavoro, senza trasformarsi in un canale aggiuntivo di reddito per chi continua a lavorare in modo stabile.
Le prospettive dopo il 2026 per Ape sociale
Pur confermando l’attuale assetto, la proroga non scioglie il nodo del futuro dell’APE sociale. Dal 2017 ad oggi, la misura è stata rinnovata di anno in anno, in attesa di una riforma complessiva del sistema pensionistico. Molti osservatori ritengono che sarebbe opportuno trasformare l’APE in un meccanismo strutturale, stabile e finanziato in modo permanente, anziché ricorrere a proroghe annuali.
La discussione politica, tuttavia, resta aperta. Con la nuova manovra, il governo ha scelto una linea di continuità, rinviando a un momento successivo eventuali modifiche più profonde. Resta, quindi, da capire se, nei prossimi mesi, emergeranno proposte di riforma capaci di rendere più flessibile l’uscita dal lavoro per le categorie più fragili.
Riassumendo
- Prorogata l’APE sociale fino al 31 dicembre 2026 con la manovra di bilancio.
- Restano invariati requisiti: 63 anni e 5 mesi, 30-36 anni di contributi.
- Beneficiari: caregiver, disoccupati, invalidi dal 74%, lavoratori gravosi.
- Scadenze domande: 31 marzo, 15 luglio e 30 novembre per ritardatari.
- Incompatibile con lavoro salvo autonomo occasionale fino a 5.000 euro annui.
- Confermata misura ponte in attesa di riforma strutturale delle pensioni.