Sarà più facile per milioni di famiglie ricevere bonus, agevolazioni e prestazioni assistenziali nel 2026.
Rientrano tra queste anche i bonus sociali su luce, acqua e gas, l’Assegno di Inclusione, il Supporto Formazione e Lavoro, e persino l’Assegno Unico, che potrebbe aumentare di importo. Inoltre, potrebbero diventare più accessibili anche le detrazioni fiscali per lo studio dei figli e altre agevolazioni collegate.
Cosa accomuna tutte queste misure? Il fatto che si basano sull’ISEE come parametro determinante per la concessione dei benefici.
E proprio sull’ISEE arrivano due importanti novità introdotte dal governo nel 2025, di cui una inserita nella nuova legge di Bilancio, entrambe orientate a semplificare l’accesso alle prestazioni.
Il meccanismo sarà semplice: abbassare l’ISEE, rendendo quindi più agevole ottenere bonus e agevolazioni nel 2026.
ISEE 2026, si cambia: Assegno Unico, Assegno di Inclusione e bonus più facili da ottenere
Pur passando un po’ in sordina rispetto agli interventi su cartelle esattoriali, taglio dell’IRPEF e pensioni, il provvedimento sugli ISEE contenuto nella manovra di Bilancio potrebbe rivelarsi fondamentale per milioni di famiglie.
La principale novità consiste nell’esclusione della casa di abitazione principale dal calcolo dell’ISEE.
In pratica, la casa dove il nucleo familiare risiede continuerà a essere indicata nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), necessaria per ottenere la certificazione ISEE, ma non peserà più sul calcolo come avviene oggi.
Si tratta di un cambiamento significativo che, unito al precedente intervento sui titoli di Stato, rappresenta un autentico vantaggio per i contribuenti.
Poiché un ISEE più basso significa maggior accesso a bonus, sussidi e prestazioni assistenziali, l’eliminazione del valore della prima casa va proprio in questa direzione.
In concreto, l’ISEE 2026 — che si baserà sui redditi e patrimoni del 2024, non più su quelli del 2023 — potrebbe risultare più basso per moltissimi nuclei familiari, ampliando così la platea di chi potrà beneficiare delle misure sociali.
Il calcolo dell’ISEE in sintesi: tra patrimonio e reddito
Per ottenere un ISEE valido è necessario presentare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), ossia un’autocertificazione che riporta redditi e patrimoni del nucleo familiare.
L’ISEE viene calcolato sommando:
- il reddito complessivo di tutti i componenti del nucleo;
- il 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare, sempre riferito all’intero nucleo.
Il risultato viene poi diviso per un coefficiente che varia in base alla composizione familiare (numero di figli, soggetti disabili, ecc.).
Nel calcolo, i soldi in banca e gli immobili incidono quindi per il 20% del loro valore.
Attualmente, la prima casa gode già di una franchigia di 52.500 euro, aumentata di 2.500 euro per ogni figlio oltre il secondo.
Il valore residuo, al netto della franchigia, su divide per 3, moltiplicato per 2, e sul risultato si applica il 20%.
Con la nuova norma, però, l’abitazione principale potrebbe essere esclusa quasi del tutto dal calcolo, almeno per valori catastali fino a 92.000-100.000 euro.
Solo le abitazioni con valore superiore continuerebbero a incidere parzialmente sull’ISEE.
Due novità che faranno scendere l’ISEE nel 2026
Se si collega questa novità all’altra misura già approvata, cioè l’eliminazione dei titoli a garanzia statale dal calcolo dell’ISEE, il risultato è un abbattimento netto dell’indicatore per moltissime famiglie.
Sono infatti esclusi dal calcolo fino a 50.000 euro per nucleo familiare di:
- buoni fruttiferi postali;
- libretti di risparmio postali;
- titoli di Stato e obbligazioni garantite dallo Stato.
Poiché anche il patrimonio mobiliare incide per il 20% sul calcolo, l’effetto combinato delle due novità — una sul patrimonio immobiliare, l’altra su quello mobiliare — sarà quello di ridurre sensibilmente l’ISEE 2026.
In pratica, chi finora era escluso da un bonus o da un’agevolazione potrebbe finalmente rientrare nei requisiti.
E per le misure in cui l’importo dipende direttamente dal valore dell’ISEE — come l’Assegno Unico e Universale per i figli a carico — la conseguenza sarà un aumento concreto delle somme percepite.
In sintesi, il 2026 si prospetta come un anno di vantaggi fiscali e sociali per molte famiglie italiane. Ciò grazie a un ISEE più basso e a maggiore accessibilità alle prestazioni assistenziali.