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Oggi: 05 Dic, 2025

Rilascio DURC, il no che sorprende: bastano le sanzioni a bloccarlo

Il Ministero del Lavoro chiarisce le regole sul rilascio DURC: tolleranza massima di 150 euro tra dovuto e versato
2 mesi fa
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rilascio durc
Foto © Pixabay

Il Ministero del Lavoro ha fornito un importante chiarimento in merito al rilascio del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva), con la risposta all’Interpello n. 3/2025 del 13 ottobre 2025.

Il documento affronta un aspetto spesso fonte di dubbi tra imprese e professionisti: cosa accade quando esistono piccole differenze tra quanto dovuto e quanto versato ai fini previdenziali e assistenziali.

L’intervento ministeriale chiarisce il concetto di “scostamento non grave” e ribadisce che, per ottenere un DURC regolare, l’eventuale debito complessivo – comprensivo di contributi, sanzioni e interessi – non deve superare i 150 euro. Superata questa soglia, la posizione dell’azienda non può essere considerata regolare e, di conseguenza, il DURC non viene rilasciato.

Cos’è il DURC e a cosa serve

Il Documento Unico di Regolarità Contributiva è la certificazione che attesta la correttezza nei versamenti effettuati da un’impresa nei confronti di INPS, INAIL e delle Casse edili.

Dal 1° luglio 2015, la verifica della regolarità contributiva avviene esclusivamente in modalità telematica tramite il servizio “Durc On Line”, istituito dal D.M. 30 gennaio 2015.

Il DURC è indispensabile per numerose attività aziendali:

  • partecipare a gare d’appalto pubbliche;
  • accedere a incentivi e agevolazioni;
  • ricevere pagamenti da enti pubblici.

Per questo motivo, ogni ritardo o irregolarità nei versamenti può bloccarne il rilascio, con conseguenze economiche e operative significative per l’impresa.

La soglia dei 150 euro: quando lo scostamento è “non grave”

L’articolo 3, comma 3, del D.M. 30 gennaio 2015 stabilisce che la regolarità contributiva può essere, comunque, attestata anche in presenza di lievi differenze tra le somme dovute e quelle effettivamente versate.

Questo principio, noto come “scostamento non grave”, ha lo scopo di evitare che errori minimi o importi irrisori impediscano il rilascio del DURC, penalizzando ingiustamente le imprese.

Il limite di tolleranza è stato fissato in 150 euro, comprensivi di tutte le componenti del debito:

  • contributi previdenziali;
  • sanzioni civili;
  • interessi di mora.

Ciò significa che, ai fini del calcolo, tutti gli importi dovuti all’ente previdenziale si sommano. Se il totale non supera i 150 euro, la posizione è considerata regolare e il DURC può essere rilasciato automaticamente tramite la piattaforma online.

Il caso dell’Interpello n. 3/2025

Il chiarimento del Ministero nasce da un quesito pratico posto da un’azienda che si trovava in una situazione particolare. L’impresa aveva già pagato tutti i contributi dovuti, ma restavano da saldare solo le sanzioni e gli interessi maturati a causa di ritardi precedenti.

La domanda rivolta al Ministero era la seguente:

in un caso del genere, l’ente previdenziale può rilasciare comunque il DURC, considerando regolare la posizione, o deve attendere il pagamento anche degli importi accessori?

In altre parole, si chiedeva se un debito residuo costituito esclusivamente da sanzioni o interessi potesse essere considerato uno “scostamento non grave”, tale da non bloccare il rilascio del DURC.

La risposta del Ministero: interpretazione restrittiva sul rilascio DURC

Dopo aver raccolto i pareri dell’Ufficio legislativo, dell’INPS e dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), il Ministero ha fornito una risposta chiara e restrittiva.

La regolarità contributiva può essere attestata solo se l’eventuale debito complessivo, comprensivo di contributi, sanzioni e interessi, è pari o inferiore a 150 euro.

Le sanzioni civili sono considerate a tutti gli effetti accessori delle omissioni contributive e sono strettamente collegate a precedenti ritardi o mancati pagamenti. Di conseguenza, anche se il debito residuo è formato solo da sanzioni o interessi, il DURC non può essere rilasciato se la somma totale supera la soglia dei 150 euro.

DURC bloccato causa sanzioni: implicazioni pratiche per le imprese

La procedura del Durc On Line è stata progettata per verificare automaticamente questa soglia. Se l’importo complessivo dei debiti è entro il limite previsto, il sistema rilascia in tempo reale il certificato di regolarità contributiva. Se invece la cifra supera i 150 euro, anche di poco, il DURC viene bloccato e la posizione risulta non regolare.

Questo chiarimento conferma quanto sia importante per le aziende monitorare costantemente la propria posizione contributiva. E non solo per quanto riguarda i contributi principali, ma anche per gli interessi e le sanzioni derivanti da pagamenti tardivi.
Ignorare importi apparentemente marginali può infatti avere conseguenze rilevanti, come la sospensione dei pagamenti pubblici o l’impossibilità di partecipare a bandi e gare.

Riassumendo

  • Il Ministero chiarisce le regole sul rilascio DURC con l’Interpello n. 3/2025.
  • Il DURC attesta la regolarità contributiva verso INPS, INAIL e Casse edili.
  • Lo scostamento non grave consente il rilascio DURC se entro 150 euro.
  • La soglia include contributi, sanzioni civili e interessi di mora.
  • Se il debito supera 150 euro, il DURC non può essere rilasciato.
  • Le imprese devono monitorare anche sanzioni e interessi per evitare blocchi DURC.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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