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Oggi: 05 Dic, 2025

Usare l’IA nella professione, dal 10 ottobre scatto obbligo di informare in cliente: indicazioni operative

Dal 10 ottobre entra in vigore la legge 132/2025: l’uso dell’intelligenza artificiale (IA) diventa trasparente anche per i professionisti
2 mesi fa
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uso ia nella professione
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Il 10 ottobre segna l’avvio di una nuova fase per chi svolge attività intellettuali in Italia. Con l’entrata in vigore della legge n. 132/2025, e in particolare dell’articolo 13, i professionisti che si avvalgono di strumenti di intelligenza artificiale dovranno avvisare in modo esplicito il destinatario dell’incarico (il cliente). La comunicazione dovrà essere chiara, semplice e completa: l’obiettivo è rendere trasparente quando e come l’IA supporta la prestazione.

La norma non introduce un divieto di utilizzo delle tecnologie, ma una regola di correttezza informativa. L’IA può affiancare il lavoro quotidiano solo per attività di supporto o strumentali, mentre la parte essenziale della prestazione resta il pensiero umano.

La prevalenza del contributo intellettuale non si misura sul “quanto” ma sulla qualità del risultato: il ragionamento critico rimane centrale e insostituibile. …

Chi è interessato dall’obbligo sull’IA

Il nuovo obbligo riguarda l’intero perimetro delle professioni intellettuali. Sono coinvolti i professionisti iscritti a ordini e collegi, ma anche chi esercita senza albo.

La disposizione si applica ai contratti di prestazione d’opera intellettuale, ossia agli incarichi affidati per eseguire un lavoro specifico grazie alle competenze del professionista. Restano, invece, fuori i contratti che prevedono la cessione o l’uso di opere già realizzate in precedenza, come nel caso dei contratti di edizione privi di un incarico sottostante: in queste ipotesi non è richiesto l’avviso sull’uso dell’IA.

Come comunicare l’uso dell’IA nella professione

La legge non impone un formato unico per l’informativa. Tuttavia, la forma scritta appare la soluzione più adatta a dimostrare che il cliente è stato avvertito.

La comunicazione può essere inserita nella lettera di incarico o nel mandato, così da creare un riferimento stabile e facilmente consultabile. Dal 10 ottobre, la modulistica dovrà, quindi, essere aggiornata per recepire le nuove prescrizioni della legge n. 132/2025. Probabile che i rispettivi ordini, per facilitare il compito, predispongano modello fac-simile a cui poter fare riferimento.

Ad ogni modo, le linee guida da rispettare nella documentazione contrattuale sono tre:

  • informare che il professionista potrà servirsi di sistemi di intelligenza artificiale come ausilio alla propria attività;
  • garantire che l’eventuale impiego dell’IA avverrà esclusivamente per attività strumentali e di supporto, ribadendo che la prestazione rimane caratterizzata dal primato del lavoro intellettuale;
  • adottare un linguaggio chiaro, semplice ed esaustivo nel descrivere i sistemi utilizzati e le relative finalità.

Questi passaggi mirano a tutelare entrambe le parti: chi affida l’incarico ottiene trasparenza sulle modalità operative, mentre il professionista chiarisce i confini dell’assistenza tecnologica senza intaccare la responsabilità del proprio giudizio.

Cosa cambia dal 10 ottobre

Con l’entrata in vigore immediata della legge n. 132/2025 sull’IA (intelligenza artificiale), l’obbligo di informativa diventa operativo per tutti i nuovi incarichi affidati a partire da quella data.

Il professionista che impiega l’IA come “assistente” del proprio lavoro deve palesarlo al cliente sin dall’avvio del rapporto. Non sono richieste dichiarazioni ridondanti o formule tecniche: è sufficiente spiegare con parole semplici che alcuni strumenti automatizzati potranno essere impiegati per compiti di supporto, senza sostituire il contributo umano che dà valore alla prestazione.

Ricordiamo che Bankitalia ha anche effettuato un’analisi dei vantaggi e dei rischi dell’uso dell’IA nel fisco.

Perché questa regola

La ratio della norma è preservare il rapporto fiduciario tra professionista e cliente. L’uso dell’IA può velocizzare attività ripetitive, aiutare nell’organizzazione delle informazioni o nel controllo formale dei documenti.

Ma la decisione finale, l’interpretazione, la valutazione dei rischi e la soluzione dei problemi restano frutto dell’esperienza e della competenza della persona incaricata. La legge riafferma, dunque, che l’IA è un alleato, non un sostituto: uno strumento che assiste, senza mettere in ombra il nucleo creativo e critico della prestazione.

Suggerimenti pratici per la modulistica sull’uso dell’IA nella professione

In vista dell’adeguamento, le lettere di incarico e i mandati dovrebbero includere:

  • un paragrafo che segnala la possibilità di ricorrere a sistemi di IA a sostegno dell’attività professionale;
  • una clausola che ribadisce il carattere meramente strumentale di tali sistemi e la prevalenza del lavoro intellettuale;
  • una descrizione, in termini comprensibili, dei tipi di strumenti utilizzabili e delle finalità (ad esempio: organizzazione dei dati, controllo formale, attività di supporto).

La chiarezza linguistica non è un dettaglio stilistico, ma un requisito sostanziale: solo una comunicazione comprensibile garantisce che il cliente sia realmente informato.

Riassumendo

  • Dal 10 ottobre obbligo di informare sull’uso dell’IA nelle professioni intellettuali.
  • L’informativa deve essere chiara, semplice e preferibilmente scritta.
  • L’IA può solo supportare, non sostituire, il lavoro intellettuale umano.
  • Obbligo valido per professionisti con o senza albo, esclusi i contratti d’edizione.
  • Le lettere d’incarico devono aggiornarsi secondo le linee guida della legge n.132/2025.
  • Scopo: mantenere trasparenza e fiducia nel rapporto tra cliente e professionista.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.